sabato, marzo 13, 2010

Un gioiello di giornalismo televisivo

Dal TG1 Economia dell'11 marzo 2010, disponibile sul sito della Rai (link, cercare l'edizione dell'11/3 a sinistra della pagina), propongo un'immagine che sottolinea uno dei tanti strafalcioni con cui i giornalisti ogni giorno massacrano le menti dei più attenti di noi.



Secondo il TG1 Economia, Guido Alpa sarebbe il Presidente del Consiglio Nazionale Forenze.
Ragioniamo un po', perché abbiamo due possibilità:
1) Ignoranza, chi ha scritto la cosiddetta sovraimpressione potrebbe non sapere che si scrive "forense" e non "forenze"
2) Errore di battitura, sulle tastiere italiane la 'z' si trova proprio sotto la 's', quindi potrebbe trattarsi di un dito scivolato verso il basso.
In ogni caso io mi aspetterei, soprattutto, dalla tv nazionale maggiore attenzione a ciò che viene prodotto. Possibile che nessuno controlli l'accuratezza di ciò che viene mandato in onda? Certamente è possibile, poiché è successo e succede spesso, ma lo trovo comunque fastidioso.

Si parla spesso di informazione deviata, di notizie non date, di notizie nascoste: io preferisco che le notizie rimangano nascoste se devono essere sbagliate, parziali, mal presentate o descritte in un italiano discutibile.

NOW ON AIR: "Ti giri" Caparezza

lunedì, marzo 08, 2010

La mezza farsa degli Oscar 2010



Non ho mai seguito con particolare attenzione gli Oscar. Di certo neanche quest'anno ho fatto le ore piccole per conoscere i vincitori. Però appena sveglio, quando ancora mi stavo girando nel letto, mi sono soffermato ascoltando quelle radio che stavano parlando dei premi consegnati poche ore prima. Probabilmente quest'anno sono più incuriosito perché in questo periodo ho guardato diversi film, alcuni dei quali tra i candidati al noto premio cinematografico.

Naturalmente sono rimasto molto deluso per il premio come miglior film. Non credo che "Avatar" meritasse di vincere, ma sicuramente "The hurt locker" lo meritava di meno. Non vorrei sembrare esagerato ma secondo me "The hurt locker" è semplicemente "una cagata pazzesca", come direbbe il Ragionier Fantozzi (mi scuso per il riferimento di basso livello ma in questo caso la citazione è di particolare efficacia). Ho letto diverse recensioni il cui contenuto è più o meno questo:

"The hurt locker" racconta di come l'adrenalina della guerra impedisca ai soldati di tornare a una vita normale e tranquilla.


L'unica cosa che posso dire è: non è vero. Questo film non racconta niente: non bastano delle immagini per raccontare una storia. Per raccontare una storia c'è bisogno di comunicare sensazioni, di far sentire qualcosa allo spettatore, ma è davvero difficile sentire qualcosa guardando questo film.
È vero che i sentimenti sono soggettivi, ma secondo me ci sono tanti film che sono oggettivamente mal realizzati e "The hurt locker" è uno di questi. Se io devo cercare di immaginare quello che il protagonista prova nelle sue vicende il film è del tutto fallimentare; dovrebbe essere il film, con le sue immagini, con i suoi suoni, con le musiche, con l'interpretazione degli attori, a farmi sentire, non dovrei essere io a dover cercare qualcosa in un film.
"The hurt locker" miglior film: pessima scelta, non ho visto gli altri otto film candidati, ma sicuramente doveva esserci di meglio.

Come da titolo, ho trovato anche qualcosa di positivo in questa edizione. Il premio come migliore attore non-protagonista è sicuramente azzeccatissimo: Christoph Waltz è, infatti, l'unico motivo valido per vedere "Bastardi senza gloria". Questo film farebbe pena (a livello di quasi tutti gli altri film di Tarantino) se non fosse per la straordinaria interpretazione di Christoph Waltz. Un genio: dire che è un attore non-protagonista è riduttivo. Essendo, il suo personaggio, in pratica il filo conduttore di tutte le vicende che compongono il film ed essendo lui un interprete sublime di tale parte, rendendo praticamente invisibile la maggior parte delle scene in cui lui non compare, non si poteva evitare di assegnargli un premio, o meglio si poteva, ma per fortuna non l'hanno fatto.

NOW ON AIR: "Life after you" Daughtry

mercoledì, marzo 03, 2010

Prima il nome o prima il cognome? Parte 2

Ho ricevuto questo commento (da parte di Libera) al mio post precedente:

guarda che non è una forma ufficiale, che pare esista, è scritto di fare così sul codice civile precisamente all'articolo 6.
Ed è importante rispettarla perchè non sempre è possibile stabilire a priori qual'è il nome e qual'è il cognome.


Non l'ho capito molto bene il tuo commento, ma se ti riferisci al seguente articolo:

Art. 6. Diritto al nome.
Ogni persona ha diritto al nome che le è per legge attribuito.
Nel nome si comprendono il prenome e il cognome.
Non sono ammessi cambiamenti, aggiunte o rettifiche al nome, se non nei casi e con le formalità dalla legge indicati.


Non mi sembra affatto che si faccia riferimento a qualsiasi tipo di ordine. Il fatto che si citi prima il "prenome" e poi il "cognome" non mi sembra affatto sufficiente da un punto di vista giuridico, sicuramente per me non è sufficiente. La frase "Nel nome si comprendono [...]" non asserisce nulla circa l'ordine ma soltanto sul contenuto del nome. Quindi non mi hai convinto.

PS: "qual'è" si scrive senza apostrofo, quindi "qual è", anche se da quel che ci dicono quei simpaticoni dell'Accademia della Crusca, quando la maggior parte degli italiani scriverà "qual'è" (e ci manca veramente poco) diverrà questa la forma corretta. Ma di questo forse scriverò più approfonditamente in un altro post.

NOW ON AIR: "One of us" Joan Osborne

lunedì, marzo 01, 2010

District 9



Visto che ultimamente siamo in vena di cinema, ecco un altro film che ho visto.
"District 9" film di fantascienza presentato da Peter Jackson (il regista della trilogia "Il signore degli anelli"). L'idea alla base è allettante, il trailer ben studiato, tanto da avermi invogliato fortemente alla visione.
Un'astronave carica di "gamberoni" alieni, apparentemente in avaria, si ferma nel cielo sopra una delle città del pianeta Terra. Non su una delle solite città che vediamo nei film di fantascienza, non Washington, nè New York, nè Los Angeles, bensì Johannesburg. Cosa è accaduto all'astronave? Perché si è fermata? Perché su questa città del Sudafrica?
L'idea è affascinante, si, peccato che non venga sviluppata a sufficienza, o sviluppata in modo sensato. La sceneggiatura mi è sembrata penosa, i personaggi male o poco sviluppati. Uno o più messaggi forse ci sono, sottintesi, troppo sottintesi, praticamente nascosti dietro una trama scialba e stiracchiata.
Il mio voto per la vicenda raccontata sarebbe 5, ma lo abbasso di un un punto a causa degli eccellenti effetti speciali che risultano praticamente sprecati appiccicati su una storia come questa.
Voto finale: 4.
Commento: soldi buttati.

NOW ON AIR: "Hall of the mountain king" The Who