Alla faccia della Crisi: più porno per tutti
È proprio il caso di dire "Alla faccia della crisi".
(Il seguente post contiene cifre "non confermate ufficialmente", faccio riferimento a diversi interventi pubblicati in rete e, in particolare, a questo articolo di Repubblica)
Non ho ancora trovato conferma di questi dati da nessuna parte, ma sembrerebbe che ogni giorno vengano comprati, in media, circa 200.000 (duecentomila) film porno sulla tv digitale satellitare in pay-per-view. Sembrerebbe anche (non ho fonti dirette da consultare) che ognuno di tali acquisti comporti una spesa di 10 euro.
Sorvoliamo sullo squallore della questione e anche sulla questione morale: della questione morale non me ne importa proprio niente, mentre sul cosa uno debba farci con i film porno sono solo affari suoi, anche se non vedo nessun buon motivo per vedere un film porno.
Mi vorrei concentrare sull'aspetto puramente economico, ovvero su quei 2 MLN (10x200.000) di euro che ogni giorno vanno "in fumo". Mi rifiuto categoricamente di pensare che questi numeri spaventino soltanto me e voglio ribadire che non c'è alcuna componente morale nel mio disappunto: non importa che siano film porno, anche se fossero cartoni animati per bambini inorridirei comunque, sarebbero comunque 2 milioni di euro letteralmente buttati. Sono buttatti perchè in cambio non ne otteniamo niente di utile, niente di importante, sono soldi spesi per comprare qualcosa che non ci è affatto necessario, anzi qualcosa che potrei definire completamente superfluo, che si tratti di porno, cartoni animati o telefilm non importa.
Il disappunto va oltre quello che provo nei confronti dei soldi spesi per alcol, droghe e tabacco perchè almeno nell'utilizzo di questi prodotti c'è una componente fortemente fisica e, perdipiù, sociale che naturalmente comporta una sorta di necessità psico-fisiologica.
C'è in giro chi dice che il modo migliore per combattere la Crisi è quello di continuare a spendere come abbiamo fatto sempre, affermazione che sicuramente, dal punto di vista economico, ha il suo senso. Ma da un punto di vista un po' meno materialista penso che dovremmo approfittare della Crisi per riflettere e pensare, riflettere, imparare, non a spendere necessariamente meno, ma almeno a spendere in modo più intelligente, più utile, più ragionato e, perchè no, anche più razionale. Cerchiamo di essere meno animali, meno massa, meno inconsapevoli nello spendere i nostri soldi, troppi spesso dicono che i soldi non crescono sugli alberi, ma poi si comportano come se ognuno di noi ne avesse una riserva infinita nel materasso... ormai nel materasso scarseggia anche la lana, ma consoliamoci con le nostre auto, i nostri abiti di marca e soprattutto con l'alcol che ci scorre nelle vene.
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