Via il crocifisso dalle aule scolastiche
Sono contento che da qualche parte qualcuno abbia deciso che devono essere eliminati i crocefissi dalle aule scolastiche.
E' vero che in diverse aule i crocefissi sono assenti già da diversi anni, non dobbiamo pensare che in ogni aula di ogni scuola ci sia un crocifisso appeso: per esempio nella mia classe non c'era, anche se ogni tanto il professore di religione tentava di appendere un surrogato di crocifisso, magari cartaceo, che veniva puntualmente eliminato alla fine della sua lezione.
Questo, secondo me, sarebbe bello che succedesse, non che qualcuno ci imponesse di toglierlo, non che qualche genitore protestasse perchè tutti i simboli religiosi venissero allontanati dalle scuole, ma che gli studenti stessi di loro iniziativa rimuovessero il crocifisso dalla propria aula se questo disturba anche uno solo dei loro compagni di classe o se, più semplicemente, ritengono che la religione non debba interagire in alcun modo con la loro istruzione.
C'è chi dice che il crocifisso dovrebbe rappresentare un modello per i giovani in un mondo in cui di modelli sani non ce ne sono più, ma un oggetto che sta lì appeso al muro dall'asilo all'ultimo anno delle superiori come può essere un modello: diventerebbe un semplice oggetto, un arredamento. Se qualcun'altro lo mette lì, appeso al muro, ed io lo vedo sempre uguale tutti i giorni come se fosse un quadro, la foto del presidente della repubblica, il calendario, la lavagna... il crocefisso insieme a queste cose diventa soltanto un oggetto, banalizzato e privato di qualsiasi valore per chi lo vede tutti i giorni.
Confesso che per me il crocifisso è un oggetto senza alcun valore intrinseco, sarebbe come dire che il pupazzetto che rappresenta Gesù bambino nella mangiatoia, quello del presepe per capirci, abbia qualche valore spirituale: e allora perché si permette di venderlo nei supermercati e nelle bancarelle? Lasciamo stare che qualcuno per renderlo "sacro" dopo averlo comprato al supermercato lo porta dal prete per farlo benedire perché questa cosa è già sufficientemente ridicola, non c'è bisogno che io la ridicolizzi ulteriormente.
La scuola dovrebbe insegnare prima di tutto ad utilizzare il cervello, allora perché non permettere che gli studenti decidano se vogliono il crocifisso in classe? So perché la Chiesa cattolica non vuole che i nostri giovani imparino a ragionare con la loro testa, ma perché i genitori non lo vogliono? In realtà so anche questo, i genitori sono spesso i primi a non ragionare con la loro testa, e quando usano questo strumento donato loro dalla natura spesso sono convinti che gli altri non siano in grado di usarlo, i loro figli in primo luogo, quindi si sentono autorizzati a decidere al posto loro. Questi sono i primi due motivi che mi vengono in mente ma potrebbero essercene altri, sicuramente.
Penso che per i crocifissi ci sia abbastanza spazio nelle chiese, ai colli dei credenti più o meno convinti e nei cuori delle persone veramente credenti: è in quest'ultimo posto che i genitori veramente credenti dovrebbero preoccuparsi di trovare il crocifisso, dovrebbero preoccuparsi che i loro figli portino il crocifisso come simbolo prima nel loro cuore, e solo dopo preoccuparsi degli oggetti che comunque, come detto, possono sempre appendergli al collo, come fossero collari per cagnolini.
Se io fossi ancora studente non vorrei un crocifisso in aula, ma probabilmente non lo toglierei proprio perché si tratta di un oggetto e niente più, per me non avrebbe alcun valore, sarebbe più inutile del calendario che gli sta accanto, inutile, non dannoso o pericoloso, chi è abbastanza stupido da farsi guidare o modificare da un pezzo di legno verrebbe influenzato anche da un calendario o da una foto sul muro. Ho sempre pensato che ci sia poco da fare per queste persone, soprattutto quando anche gli insegnanti sono vittime di questo influenza malefica.
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