Il senso della vita
In mancanza di argomenti freschi ho aperto una pagina del mio diario personale, che porta la data del 29/9/2006, e la voglio copiare qui.
Nella vita, così come in ogni cosa, vi sono aspetti essenziali contrapposti a quelli accidentali: i primi, come dice la parola stessa costituiscono l'essenza stessa di una cosa (in questo caso la vita) e quindi ne sono imprescindibili, non può definirsi "vita" qualcosa in cui non possiamo riconoscere quelli che sono oggettivamente aspetti essenziali e quindi necessari della vita.
Al contrario gli aspetti accidentali sono quelli che possono esserci oppure no, senza cambiare la natura intima di una cosa.
Per fare un esempio molto figurativo e, forse, anche un po' poetico, possiamo pensare ad una strada: per avere una strada è sufficiente avere un percorso riconoscibile in qualche direzione, non importa l'origine, nè la destinazione, non importa se è asfaltata o sterrata, addirittura arrivo a pensare che non importa se è reale o immaginaria, spirituale. Tutti gli aspetti non essenziali della strada possono essere paragonati a tanti sassolini che si trovano su di essa: possono essere tanti o pochi, spostarsi, aumentare, diminuire, ma resteranno sempre aspetti puramente accidentali di una particolare strada.
E così arriviamo al punto: il senso della vita, intendendo senso come significato e non come direzione, può essere soltanto uno degli aspetti essenziali. Se la vita ha significato oggettivamente, tale significato oggetivo può solo risiedere in uno degli aspetti essenziali della vita: gli aspetti accidentali possono rappresentare rassegnate giustificazioni, più o meno piacevoli direzioni, si prende un aspetto accidentale della vita e lo si usa come fosse l'ago di una immaginaria bussola che segna un'immaginaria rotta nell'oceano della vita. Tutto questo però è completamente soggettivo ed arbitrario mentre la vita, o almeno quello che intendo io quando parlo di vita, è qualcosa che condividiamo tutti, qualcosa che riguarda tutti allo stesso modo e nella stessa misura e che, quindi, non può essere nè soggettivo nè arbitrario.
Se ognuno può trovarsi il proprio personalissimo senso della vita, inteso come direzione, è perchè non esiste nessun senso nella vita, inteso come significato, in quanto questo precluderebbe qualsiasi altra interpretazione.
Ma fin qui è mera curiosità, ci sarà qualcosa, non ci sarà, c'è un motivo un significato per tutto questo? Quello che mi angoscia veramente è il non capire come si possa dare ogni giorno seguito a questo scempio, chiamato vita, procreando.
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