Il mio programma elettorale
Qualcuno mi ha chiesto cosa proporrei io se fossi candidato ed ecco la risposta:
- abolizione di tutti i privilegi delle chiese e delle religioni sul territorio italiano (a partire da quella cattolica);
- abolizione della tassazione sugli stipendi;
- abolizione, graduale, del sistema previdenziale (niente più pensioni);
- introduzione di una serie di "ticket" di piccola entità (pochi euro) per ogni prestazione richiesta presso istituzioni pubbliche (ministeri, uffici amministrativi, ospedali);
- riforma dell'IVA per una più equa tassazione basata sul consumo (pago solo se acquisto un bene o un servizio);
- limitazioni alla libertà del mercato degli affitti (ad esempio affitto fissato come percentuale sullo stipendio percepito da chi affitta);
- ritiro di tutte le truppe italiane da qualsiasi territorio straniero ed impiego delle stesse in zone e situazioni importanti del nostro paese (Napoli, Calabria, Sicilia, Lampedusa, frontiere per il controllo serio di ciò che passa per il nostro paese, difesa dei cittadini, salvataggio, incendi, ecc.) e impegno per una sempre maggiore professionalizzazione dei nostri militari;
- utilizzo massiccio del genio militare per importanti opere sul territorio italiano;
- garantire la possibilità di eutanasia per i malati terminali ed i sofferenti legali;
- legalizzazione delle droghe leggere e lotta durissima a quelle cosiddette pesanti (sono contrario a qualsiasi tipo di droga, ma legalizzando quelle leggere si spera di poter assestare un duro colpo a quella parte di malavita che si cela dietro allo spaccio, nonché di guadagnare almeno il 20% di IVA sugli acquisti legali);
- per la scuola:
- abolizione dell'obbligo scolastico fino ai 18 anni che serve solo per fare una più bella figura nelle statistiche europee sul numero di diplomati nel nostro paese;
- trasformazione della scuola elementare in una scuola di alfabetizzazione linguistica, matematica e culturale, da cui non si esce finché non si sa parlare e scrivere correttamente in italiano, finché non si conoscono perfettamente nozioni di matematica di base e finché non si sono apprese nozioni fondamentali di cultura generale ed informatica;
- scuole medie inferiori orientate alla presentazione delle prospettive lavorative future e dei possibili percorsi formativi, per illustrare ai ragazzi, anche praticamente, direttamente "sul campo", quali sono le possibilità per il futuro, e quanto sono vasti i campi di conoscenza in cui possono applicare i propri cervelli e le proprie mani: il tutto allo scopo di aiutare a scegliere la strada migliore, perché la giusta strada per un giovane significa anche la giusta strada per un paese (come fa un ragazzino di 14 anni a scegliere di voler fare il ragioniere se non sa precisamente in cosa consiste questo lavoro, se non sa cosa deve studiare per diventarlo, se non sa quali saranno gli sbocchi lavorativi veri in cui dovrebbe cimentarsi?);
- scuole superiori professionalizzanti e culturalmente indirizzate in campi specifici anche se con basi comuni, ma soprattutto personalizzazione guidata degli studi, affinché anche all'interno dello stesso percorso scolastico ognuno possa trovare la sua particolare aspirazione e individualità mentale;
- ritorno ad una università difficile ma flessibile con abolizione del 3+2, restauro della laurea quinquennale e creazione di corsi brevi di 2 o 3 anni come "diplomi di laurea"/"scuole di specializzazione professionale", con maggiore libertà garantita nella formulazione dei piani di studio soprattutto grazie ad una maggiore offerta formativa;
- borse di studio per gli studenti veramente meritevoli e bisognosi di un aiuto, oltre alla lotta durissima contro il proliferare e la modifica continua di libri di testo (potenzialmente sarei d'accordo con l'idea di un unico libro do testo per ogni materia adottato in tutto il paese, che descriva fatti e non opinioni);
- infine, un proposito più che una proposta, da realizzare attraverso tanti di quei provvedimenti che adesso non riesco neanche ad immaginarli: rendere gli italiani liberi, liberi di comportarsi come meglio credono e secondo i propri principi garantendo comunque la libertà degli altri, penso alla libertà di cambiare banca, lavoro, contratto di fornitura di servizi, casa, senza impedimenti di sorta, senza che qualche gruppo imprenditoriale, o gruppi coalizzati lavorino contro il cittadino per limitarlo e sfruttarlo; sono un liberista convinto e penso che lo stato non dovrebbe interferire negli affari delle aziende private, queste devono avere la possibilità di agire liberamente, ma tale possibilità deve subito decadere, e quindi lo stato intervenire, quando vengono messi a repentaglio gli interessi dei cittadini, quando questi vengono truffati o non vengono più trattati con rispetto, cioè come clienti o utenti, bensì trattati come schiavi d sfruttare e spremere fino alla morte.
PS: scusatemi nel caso io abbia scritto più strafalcioni del solito, ma in questo periodo sono molto stanco.
NOW ON AIR: "Psycho" Puddle of Mudd
4 commenti:
Sono daccordissimo con 11 dei tuoi punti (perchè non ti sei candidato veramente ?! :-D ), ma non capisco il punto numero 3, niente più pensioni ?
Ti voterei se ci fosse una minima probabilità che guiderai il Paese con più del 50% dei voti. Altrimenti i 12 punti si trasformerebbero in 12 promesse non mantenute, o mantenute a metà in seguito a compromessi.
Cara Vecchia Democrazia...
liberista non direi..
concordo con alcuni punti del tuo programma, tipo eutanasia, abolizione privilegi chiesa, ma con parecchi no.
abolizione sistema previdenziale: impossibile, se lo vuoi abolire devi praticamnete detassare completamente il lavoro. poi abolisci anche l'inail??
i ticket verso le istituzioni pubbliche: evidentemente non sei mai andato all'ospedale o al catasto...
iva: e' gia' un'imposta sul consumo, le tasse sul reddito semmai non sono imposte sul consumo, l'iva e' l'unica tassa sul consumo che c'e'!
affitto fissato sulla percentuale di reddito: lo puoi fare nelle case popolari, ma se lo dici a qualsiasi privato.. stiamo scherzando? questo sarebbe liberismo?
universita': io metterei riduzione del numero di universita', numero chiuso alle universita', 5 anni durissimi. obbligo per quelli che non studio di imparare una professione (forse non sanno quanto c'e' bisogno di elettricisti operai muratori idraulici ecc)
sul punto 12: ma dove vivi??? gli impedimenti che tu citi (quali poi?) non ci sono, soprattutto non sono "gruppi imprenditoriali", semmai quando cambi casa e' il comune il rompicoglioni, o il vicino che chiama i vigili per disturbo alla quiete se pianti un chiodo. lo stato interferisce con le aziende? si, dunque con la fiat non fa che erogare contributi statali per incentivare a comprare le fiat, e con l'alitalia non fa che dare soldi affinche' non vengano licenziati 4000 esuberi. er il resto chi dovrebbe fare qualcosa per aiutarci sono i magistrati che quando scoprono truffe come cirio parmalat e scalate unipol e furbetti del quartierino dovrebbe mandarli in galera, e non far decorrere i termini, e' quello che rovina i piccoli risparmiatori
"abolizione sistema previdenziale: impossibile, se lo vuoi abolire devi praticamnete detassare completamente il lavoro."
L'intento sarebbe proprio quello di detassare il lavoro, fare entrare tutto il "frutto" del lavoro di un lavoratore nelle sue tasche, esclusa la fetta spettante al datore di lavoro.
"i ticket verso le istituzioni pubbliche: evidentemente non sei mai andato all'ospedale o al catasto..."
So che per molte prestazioni già si paga, la mia idea, peraltro neanche tanto originale è di estendere questo meccanismo a tutte le prestazioni ottenute e confermare per quelle che già ne sono interessate.
"iva: e' gia' un'imposta sul consumo"
Non mi sembra di aver scritto il contrario.
"le tasse sul reddito semmai non sono imposte sul consumo, l'iva e' l'unica tassa sul consumo che c'e'"
Sicuramente si, quello che intendo con riforma dell'iva è una modifica alle percentuali, maggior numero di categorie con percentuali anche più alte del 20% e, perchè no, anche più basse per alcuni prodotti.
In questo caso sono stato sicuramente troppo conciso e sbrigativo grazie per avermi spinto a spiegrami meglio.
"affitto fissato sulla percentuale di reddito: lo puoi fare nelle case popolari, ma se lo dici a qualsiasi privato.. stiamo scherzando?questo sarebbe liberismo?"
Ritengo che in alcuni casi speciali si debba fare delle eccezioni, questa sarebbe la mia eccezione al liberismo; in realtà secondo me l'unico vero problema delle famiglie italiane e su cui il governo dovrebbe intervenire è quello degli affitti troppo cari, tutte le altre cose non sono troppo care perchè sono superflue, la casa non è superflua o almeno è più difficile rinunciarvi (io sarei capace di rinunciare anche a quella se costasse troppo, ma io sono un nihilista senza speranza).
E' quando si specula su una necessità dei cittadini che lo stato deve intervenire e porre dei limiti, comunque nessuno obbliga nessuno ad affittare case, quindi se il prezzo non ti va bene non l'affitti oppure l'affitti ad unno più ricco che può pagare di più.
"ma dove vivi??? gli impedimenti che tu citi (quali poi?) non ci sono"
Questo lo so, ma la speranza è l'ultima a morire: quelli che ci sono ora non sono imprenditori ma speculatori e sfruttatori, un governo dovrebbe impedire a questi gruppi di avvoltoi di esistere ma visto che fanno parte delle stesse famiglie e delle stesse congreghe è praticamente impossibile aspettarsi che qualcosa cambi. La speranza, dicevo, deve sempre esserci, la speranza che qualcuno possa riuscire a farsi largo nella melma, e la speranza che i veri imprenditori, seppur piccoli, nascano e pian piano diventino più degli speculatori, almeno in numero se non in potere.
"lo stato interferisce con le aziende?"
Si, lo stato interferisce con le aziende ogni volta che con i suoi atti aiuta una, perchè in questo modo penalizza le altre che operano nello stesso campo. Anche quando le aiuta tutte, per non fare torti a nessuno, in realtà interferisce perchè impedisce ad un nuovo concorrente di entrare in un campo in cui i gruppi già presenti sono troppo forti per essere affrontati ad armi pari o quasi, e per non portare ad una inevitabile disfatta.
Spero di non aver aggiunto confusione a confusione, comunque grazie ancora per essere passata di qui e torna presto a trovarmi, anche per darmi dell'idiota, non mi offendo.
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