Prima il nome o prima il cognome?
Questa mattina mi sono ricordato di una simpatica scenetta che ho vissuto diversi anni fa, quando ero ancora alle superiori.
La professoressa di fisica mi aveva invitato insieme ad un altro paio di compagni a firmare qualcosa, non ricordo cosa, forse il programma del suo corso. Mentre tutti, o quasi, i miei coetanei avevano l'abitudine all'epoca di apporre la propria firma scrivendo il nome di battesimo seguito dal cognome, io facevo esattamente il contrario: prima il cognome e poi il nome.
La suddetta professoressa mi fece quindi notare che era scorretto firmare in questo modo, riportando come esempio il fatto che quando scrivo il nome di Alessandro Manzoni non scrivo prima il cognome ma prima il nome, proprio così: Alessandro Manzoni.
In quel momento, e me lo ricorderò per tutta la vita, ho avuto uno di quei rari episodi in cui ho elaborato in pochissimo tempo (una quantità praticamente trascurabile e impercettibile di tempo) una risposta valida e anche un po' pungente. Ho detto: "Si, ma io, quando scrivo Alessandro Manzoni, non scrivo la sua firma e non sto firmando per lui."
La professoressa è rimasta senza parole, o comunque non ha avuto niente da ribattere, con un sorriso stampato sulla faccia che, a mio avviso, esprimeva si un po' di imbarazzo ma anche, almeno così piace pensare a me, un po' di ammirazione, se così la si può chiamare, per un ragionamento non troppo originale ma sicuramente fuori dagli schemi tradizionali.
Sinceramente questo evento mi ha dato, all'epoca, una piccola iniezione di orgoglio e fiducia in me stesso. Dico all'epoca perché, nonostante quella professoressa era e rimane tuttora uno degli insegnanti migliori che io abbia avuto e una delle persone che ho conosciuto con maggiore piacere, adesso non proverei le stesse sensazioni, avendo imparato che per mettere in difficoltà la maggior parte delle persone ci vuole molto meno di quello che si potrebbe pensare.
Ricordo ancora con un pizzico di piacere quell'evento e nonostante questo, mi sono ormai da tempo arreso anch'io alla prassi comune di firmare con il nome prima del cognome. In fondo a me non cambia niente, quella firma servirà a qualcun altro per fare qualcosa di stupido e allora tanto vale accontentare i miseri burocrati e spendere il mio tempo in qualcosa di più proficuo che una discussione sull'ordine corretto del nome e del cognome in una firma.
Cercando su internet qualcosa che spieghi realmente come si deve firmare, dal punto di vista burocratico, si leggono una gran quantità di stupidaggini e/o inutili disquisizioni pseudo-razionali sul motivo secondo il quale dovrebbe porsi sempre il nome prima del cognome: la peggiore di tutte, per me, è il rispetto dell'individuo che sembrerebbe mancare, per molti, nel caso ci si riferisse a qualcuno anteponendo il nome della sua famiglia al suo proprio. Come se nome e cognome non fossero solo delle superflue convenzioni sociali, come se il nome e il cognome facessero veramente di noi quel che siamo.
Comunque dal punto di vista amministrativo sembra che esista una norma ufficiale che prevede: firma copleta, leggibile e anteponendo il nome di battesimo al cognome. E così sia.
NOW ON AIR: "Shout 2000" Disturbed
6 commenti:
Mah, io firmo così:
F~-....~_- I~~~~:-.
Se cambio l'ordine, nessuno se ne accorgerebbe: la famosa X andrebbe benissimo nella stragrande maggioranza dei casi.
guarda che non è una forma ufficiale, che pare esista, è scritto di fare così sul codice civile precisamente all'articolo 6.
Ed è importante rispettarla perchè non sempre è possibile stabilire a priori qual'è il nome e qual'è il cognome.
Se ti riferisci al seguente articolo:
Art. 6. Diritto al nome.
Ogni persona ha diritto al nome che le è per legge attribuito.
Nel nome si comprendono il prenome e il cognome.
Non sono ammessi cambiamenti, aggiunte o rettifiche al nome, se non nei casi e con le formalità dalla legge indicati.
Non mi sembra affatto che si faccia riferimento a qualsiasi tipo di ordine. Il fatto che si citi prima il "prenome" e poi il "cognome" non mi sembra affatto sufficiente da un punto di vista giuridico, sicuramente per me non è sufficiente. La frase "Nel nome si comprendono [...]" non asserisce nulla circa l'ordine ma soltanto suk suo contenuto del nome. Quindi non mi hai convinto.
concordo con Max su tutto. Comunque è un casino , non è possibile che in alcuni documenti si debba compilare cognome e nome e poi sulla firma nome-cognome.
Questo crea confusione, si dovrebbe definire una sola regola valida per tutto.
Mi lascia perplessa la gente che ad es: invece di prestare attenzione al contenuto di una Mail si fissa sulla firma digitale.
Ci sono cose più importanti nella vita , ecco perchè il mondo sta andando a rotoli....
Andate a guardare sul sito dell'Accademia della Crusca
Io ci sono andato sul sito dell'Accademia della Crusca, ci sono andato molte volte per dubbi diversi.
Quando ho visto che la maggior parte delle risposte a domande del genere erano del tipo "Originariamente la formula corretta era questa, ma ora sono diffuse entrambi, quindi sono entrambi corrette.", oppure "Attualmente l'accezione più comune è questa quindi è possibile usarla anche se la vecchia non può considerarsi errata." ho deciso che qualsiasi cosa dica l'Accademia della Crusca vale tanto quello che potrei dire io o il primo che passa per strada.
Faccio qualche esempio: "a me mi" è corretto in italiano, secondo me no, secondo l'Accademia si; "ovvero" significa "cioè" (come scritto su qualsiasi vocabolario stampato prima degli anni 2000) ma per l'Accademia significa anche "oppure", peccato che siano due significati completamente opposti e che possono stravolgere il significato di una frase; per i signori della Crusca neanche "ma però" è un errore.
Per quanto mi riguarda quel che dice l'Accademia della Crusca non vale niente. Rimane la stima e il rispetto del lavoro che questi uomini e queste donne fanno, meno rispetto e stima per i risultati di tale lavoro.
Posta un commento