mercoledì, giugno 18, 2008

La svastica sul Sole


Ho letto "La svastica sul Sole" di Philip K. Dick, un libro che mi ha regalato mio fratello conoscendo il mio innamoramento per questo autore.
E' difficile per me esprimere un giudizio e per farla breve dirò subito che non mi è piaciuta la fine del racconto: senza anticipare nulla della conclusione voglio dire che comunque mi ha lasciato un senso di insoddisfazione, la sensazione di aver letto un libro incompiuto.
L'autore parte da una grande idea, a mio avviso, immaginare il mondo, in particolare gli Stati Uniti, dopo la vittoria del secondo conflitto mondiale da parte delle forze dell'Asse: Germania e Giappone si spartiscono il pianeta, con l'Italia sempre a fare la sua parte marginale, colonizzando e modificando il modo di vivere delle nazioni sottoposte al rispettivo controllo. Gli Stati Uniti spezzati a metà, ad Ovest i giapponesi e ad Est i tedeschi, famiglie spezzate in un modo o nell'altro, rapporti diplomatici difficili tra due popoli alleati in guerra ma tanto distanti in quanto a cultura.
Le storie di diverse persone si intrecciano e si rincorrono: è un libro "corale", non c'è un vero è proprio protagonista ma tanti, che permettono all'autore di descrivere tanti diversi aspetti del mondo che vuole raccontare. Tante persone ed un libro, un libro proibito nell'area di dominio tedesco e formalmente bandito anche dai giapponesi ma sostanzialmente tollerato: un libro, scritto da un certo Hawthorne Abendsen, che descrive come sarebbe stato il mondo se la seconda guerra mondiale fosse stata vinta dagli Alleati. Idea geniale.
"La svastica sul Sole" è un libro di oltre 300 pagine, ma l'ho letto con estrema velocità, strano per me che sono molto lento a leggere, l'ho divorato perchè è molto scorrevole, molto ben scritto e perchè è uno dei libri più belli che io abbia mai letto. Probabilmente se la conclusione delle vicende raccontate non mi fosse risultata deludente l'avrei considerato il migliore libro tra tutti quelli letti o al massimo il secondo nella mia personale classifica.
Purtroppo l'ultimo capitolo ha rovinato un po' questo sogno, non mi sento però di sconsigliarlo, anzi inviterei altre persone a leggerlo per spingerle a trovare una bellezza nascosta che, magari, io non sono riuscito a scovare, anche nel finale.

Nessun libro letto rappresenta tempo perso, neanche quelli che non ci piacciono, perchè da ogni libro possiamo imparare qualcosa, ad esempio possiamo cercare di capire perchè un libro non ci è piaciuto, ogni libro che non ci piace ci insegna ad apprezzare ancora di più quelli che ci sono piaciuti, ogni libro che non ci è piaciuto ci aiutare a capire perchè un altro ci è piaciuto tanto. Lo stesso vale per libri come questo che in parte mi è piaciuto ed in parte no.

NOW ON AIR: "Struggle for pleasure" Wim Mertens

1 commento:

Unknown ha detto...

Appena concluso: in effetti la conclusione è strana e ancora non ho capito che effetto mi ha fatto...