Ovazioni per le banalità
Ho finito da poco di seguire il discorso del Presidente della Repubbilca pronunciato al Quirinale in occasione delle celebrazioni del "giorno della memoria" (27 gennaio 2011).
Il risultato è che sono arrabbiato, davvero tanto. Non solo per il contenuto del discorso ma, forse ancor di più, per la standing ovation finale. Una standing ovation per un discorso così sterile e banale, dai contenuti insulsi e insignificanti mi fa torcere lo stomaco. Dal Presidente non mi aspettavo niente ti più, ormai ho capito le cariche istituzionali non possono avere originalità per definizione, ma quella standing ovation proprio non mi va giù. Non riesco a pensare ad altro, non riesco a vederla se non come l'ennesima scena di un teatrino ridicolo che solitamente chiamiamo vita civile, in cui seguiamo ciecamente le istruzioni dateci dalla "convezione sociale" senza capire niente, o quasi niente, di quello che ci sta intorno. C'erano molti ragazzi tra il pubblico, questo ai miei occhi non li giustifica ma sicuramente ne riduce le colpe aumentando, al contempo, quelle degli adulti che hanno la responsabilità di questi giovani.
Questo, in sintesi, il discorso del Presidente:
- olocausto è brutto;
- i giovani sono il nostro futuro;
- i buoni sono buoni, i cattivi sono cattivi;
- comprate questo nuovo libro sulla Shoah edito da Adelphi.
Sono forse io troppo critico? Sono forse io che pretendo troppo dagli esseri umani? O forse mi sfugge qualcosa? Non lo so, non lo so... mi viene quasi da sperare che sia io a non capire niente, a cercare qualcosa che non c'è motivo di cercare, a desiderare qualcosa che non ha motivo di esistere.
Non lo so, ma non ce la faccio a vedere e sentire queste persone che con i loro discorsi, in teoria, dovrebbero rappresentare anche me e, soprattutto, non ce la faccio a vedere queste manifestazioni di entusiasmo da parte di persone che sono li in rappresentanza di tutti gli italiani.
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2 commenti:
Il problema non è tuo, ma delle nostre istituzioni, che considerano gli italiani privi di cervello e tutti uguali. Ed è brutto chiamarle "nostre" perché ormai non ci rappresentano più...
@Serendipity: grazie per il sostegno
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