lunedì, febbraio 28, 2011

2001: Odissea nello spazio

Un post dalla doppia valenza: cinematografica e letteraria.

Credo ci siano pochi dubbi sul fatto che 2001: Odissea nello spazio sia uno dei film più discussi della storia del cinema. I giudizi non potrebbero essere più vari: si va dal "capolavoro assoluto" alla "cagata pazzesca". Ovviamente io, da paladino del relativismo più puro, non desidero dare un giudizio definitivo od oggettivo a questo film, voglio solo dire la mia. E la mia è molto semplice: questo film non mi piace, lo trovo eccessivo in tutte le cose fastidiose e banale in tutte le cose affascinanti. Cerco di spiegarmi, in ogni film ci sono cose che apprezziamo ed altre che ci infastidiscono: io, per esempio, apprezzo i dialoghi ricercati, le riflessioni profonde, le emozioni, mentre difficilmente sopporto i silenzi, la comunicazione puramente visiva e gli esercizi di stile che normalmente risultano comprensibili solo agli addetti ai lavori.
In 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick praticamente c'è tutto quello che non mi piace e niente di ciò che mi piace in un film: i dialoghi sono o assenti o banali, l'impressione che io ne ricavo è di un mastodontico esercizio stilistico di un tizio che è considerato un genio del cinema. Per me 2001: Odissea nello spazio rappresenta una sequenza di immagini quasi completamente priva di storia e per me, so che molti non sono d'accordo, un film rimane ancora una storia raccontata tramite immagini e suoni... in questo caso vedo le immagini, sento i suoni, ma non percepisco la storia che rimane sempre molto, troppo, vaga. Il mio giudizio è quindi pessimo.

Il giudizio intorno a questo film mi ha comunque sempre interessato molto: tutti dicono la propria e molti sembrano ai miei occhi dei fuori di testa. Insomma, non mi piacciono i film in cui ognuno può trovarci quello che vuole, perché questo, ai miei occhi, è la caratteristica principale di un film che non ha niente da dire di per sé.
Quando ho scoperto che esisteva anche il libro di 2001: Odissea nello spazio ho deciso di leggerlo per capire se la colpa è tutta di Kubrick oppure no.

2001: Odissea nello spazio di Arthur C. Clarke è un buon libro di fantascienza. Niente di trascendentale, Asimov e Dick sono molto superiori ma, forse per il contrasto con il film, il libro risulta molto accattivante. Io avevo già visto il film ma il libro è una cosa completamente diversa: detto in parole povere, dietro a tutte quelle immagini c'è una storia che Kubrick ti accenna soltanto. Leggendo il libro puoi accedere direttamente alla storia, capirla e rifletterci sopra. Leggendo il libro puoi liberarti da tutte quelle discussioni che fanno litigare le persone quasi più del calcio: "il monolito rappresenta il progresso", "il monolito rappresenta la civiltà umana che soppianta quella animale", "il film rappresenta una critica al progresso", "dietro al film c'è in realtà un'esaltazione del super-uomo nietzschiano", ecc. Nel libro tutto è palese, o quasi, e puoi gustarti una buona storia di fantascienza come tante altre, senza addormentarti, annoiarti, irritarti o incasinarti il cervello. Un punto su tutti: leggendo il libro capirete finalmente cosa porta il mitico HAL9000 a "impazzire", cosa che secondo me non è assolutamente possibile capire dal film.
Una nota finale sull'edizione italiana che, in una parola, risulta pessima, una traduzione a volte approssimativa e a volte errata, corredata da evidenti "orrori" (nel senso di errori che mettono paura, "Ma se sarebbe riuscito a sopravvivere [...]", pagina 188 a cinque righe dalla fine) fanno del prodotto della casa editrice NORD un buon motivo per chiedere il rimborso di almeno una parte dei soldi spesi.

Quindi do un consiglio a chi vuole vedere o rivedere 2001: Odissea nello spazio, prima leggete il libro (se sapete l'inglese leggetelo in lingua originale, altrimenti accontentatevi della versione italiana disponibile).

Intanto un po' di buona musica (anche se la qualità non è delle migliori).

Con questo titolo non poteva non piacermi.

NOW ON AIR: "Also sprach Zarathustra" Richard Strauss

giovedì, febbraio 17, 2011

Joy ... Order

Mi piacerebbe tanto riuscire a stilare delle classifiche, dei film che preferisco, delle serie tv che adoro, delle canzoni più belle mai ascoltate. Non ci riesco, non riesco a fare classifiche, perché ci sono troppe variabili in gioco, ci sto lavorando, sto studiando un metodo quasi infallibile per farlo, ma per il momento non posso ancora utilizzarlo. Nel frattempo voglio citare due canzoni che sicuramente sarebbero molto in alto nella mia classifica, due canzoni che trovo straordinarie e che nonostante siano notevolmente diverse hanno qualcosa in comune: a chi legge, scoprire cosa.

"Love will tear us apart" Joy Division

Qui il video originale.
Galeotto fu il film "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo".

"Blue monday" New Order


NOW ON AIR: "Blue Monday" New Order

domenica, febbraio 06, 2011

Apocalisse

I Cavalieri dell'Apocalisse (1887) rappresentati da Victor Vasnetsov

L'Apocalisse di Giovanni (ma non solo quella) descrive l'arrivo di quattro cavalieri che annuncieranno l'arrivo del giudizio universale: Guerra, Pestilenza, Carestia e Morte.
Questi sono anche i segni che chi crede nell'Apocalisse è convinto porteranno lentamente alla distruzione del genere umano. Molti di quelli che credono nell'Apocalisse credono che l'evento sia sempre più vicino, perché i quattro Cavalieri sono tra noi, lo possiamo vedere ogni giorno.
In effetti, non hanno tutti i torti: guerre, pestilenze, carestie, morte, anche se lontano da noi sono ogni giorno tra gli uomini. Quindi è evidente, il mondo sta per finire, o almeno il mondo degli uomini.
Riflettendo un po' meglio, però, mi viene in mente una cosa: c'è mai stato nella storia dell'uomo un periodo privo di guerre, pestilenze, carestie o morte? Direi di no. Quindi se si trattasse di un segno dell'Apocalisse sarebbe un segno davvero molto strano, sicuramente poco affidabile.
Oppure c'è un'altra possibilità: l'Apocalisse non è in attesa di arrivare, l'Apocalisse è ora e adesso, sin dall'alba dell'esistenza dell'uomo, e sarà finché l'uomo non avrà definitivamente fine. L'Apocalisse non descrive la fine dell'uomo ma la sua stessa esistenza. Stiamo vivendo un processo che porterà inevitabilmente alla conclusione del genere umano, lentamente ma inesorabilmente.
La fine dell'uomo non è iniziata con l'industrializzazione come molti pensano: come ogni altra cosa esistente, animata e inanimata, la fine inizia esattamente nell'istante in cui si nasce, o si viene creati. Stiamo quindi vivendo la fine in ogni istante, stiamo vivendo l'Apocalisse, i quattro Cavalieri sono già con noi, così come lo sono sempre stati, potremmo dire che sono nati con noi e, sicuramente, moriranno con noi.
Non credo affatto che alla fine ci sarà un giudizio universale, ma pagherei con la mia anima per poter vedere dal vivo quel giorno, il giorno della fine dell'uomo, per vedere millenni di storia e di vite dissolversi nel nulla rivelando definitivamente l'inutilità di tutto ciò che è stato.

NOW ON AIR: --silenzio--

sabato, febbraio 05, 2011

Got some

Questa canzone mi mette sempre di buon umore... e non riesco ad ascoltarla senza che almeno una parte del mio corpo cominci a muoversi, che sia la testa o il piede o la mano non importa.



NOW ON AIR: "Got some" Pearl Jam

martedì, febbraio 01, 2011

Il sole in una stanza

Ieri mattina, verso le 7.00 sono uscito dalla mia stanza, solitamente molto buia, per attraversare il resto della casa.
Proprio mentre arrivavo sulla soglia del soggiorno è spuntato il sole dai palazzi oltre le finestre. Dopo un momentaneo accecamento, mi sono sorpreso ad apprezzare il sole che inondava la mia casa. Anzi, qualcosa di più di "apprezzare", forse "gustare", direi quasi "godere".
Non ricordavo più perché ero uscito dalla mia stanza. E allora mi sono seduto sul divano del soggiorno, con il sole dritto in faccia dietro alle tende, guardando fuori senza alcun fastidio, dentro me solo una grande sensazione di pace e di benessere.
Avrei voluto rimanere lì per sempre, così, seduto a guardare uno splendido e caldo sole... poi una nuvola mi ha riportato alla "realtà" e sono tornato ai miei doveri, purtroppo.

Non so perché, ma scrivere questo post mi ha fatto bagnare gli occhi di "mezze lacrime", forse sono solo in un periodo un po' stressante e questo è il mio modo di scaricare la tensione.

A distanza di qualche giorno riesco ad inserire una foto che, però, non rende affatto l'idea, né di ciò che io ho visto né di quello che io ho provato... purtroppo la fotocamera di mio fratello ha un filtro per i raggi del sole e non è riuscito l'effetto abbagliamento che cercavo. Comunque eccolo qui il sole che in queste mattine sta spuntando di fronte a casa mia.


NOW ON AIR: "Heart songs" Weezer