Apocalisse
I Cavalieri dell'Apocalisse (1887) rappresentati da Victor Vasnetsov
L'Apocalisse di Giovanni (ma non solo quella) descrive l'arrivo di quattro cavalieri che annuncieranno l'arrivo del giudizio universale: Guerra, Pestilenza, Carestia e Morte.
Questi sono anche i segni che chi crede nell'Apocalisse è convinto porteranno lentamente alla distruzione del genere umano. Molti di quelli che credono nell'Apocalisse credono che l'evento sia sempre più vicino, perché i quattro Cavalieri sono tra noi, lo possiamo vedere ogni giorno.
In effetti, non hanno tutti i torti: guerre, pestilenze, carestie, morte, anche se lontano da noi sono ogni giorno tra gli uomini. Quindi è evidente, il mondo sta per finire, o almeno il mondo degli uomini.
Riflettendo un po' meglio, però, mi viene in mente una cosa: c'è mai stato nella storia dell'uomo un periodo privo di guerre, pestilenze, carestie o morte? Direi di no. Quindi se si trattasse di un segno dell'Apocalisse sarebbe un segno davvero molto strano, sicuramente poco affidabile.
Oppure c'è un'altra possibilità: l'Apocalisse non è in attesa di arrivare, l'Apocalisse è ora e adesso, sin dall'alba dell'esistenza dell'uomo, e sarà finché l'uomo non avrà definitivamente fine. L'Apocalisse non descrive la fine dell'uomo ma la sua stessa esistenza. Stiamo vivendo un processo che porterà inevitabilmente alla conclusione del genere umano, lentamente ma inesorabilmente.
La fine dell'uomo non è iniziata con l'industrializzazione come molti pensano: come ogni altra cosa esistente, animata e inanimata, la fine inizia esattamente nell'istante in cui si nasce, o si viene creati. Stiamo quindi vivendo la fine in ogni istante, stiamo vivendo l'Apocalisse, i quattro Cavalieri sono già con noi, così come lo sono sempre stati, potremmo dire che sono nati con noi e, sicuramente, moriranno con noi.
Non credo affatto che alla fine ci sarà un giudizio universale, ma pagherei con la mia anima per poter vedere dal vivo quel giorno, il giorno della fine dell'uomo, per vedere millenni di storia e di vite dissolversi nel nulla rivelando definitivamente l'inutilità di tutto ciò che è stato.
NOW ON AIR: --silenzio--
2 commenti:
Inerente:
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Grazie Anonimo, mi hai dato un'ulteriore spinta per avvicinarmi a Bukowski.
"I don't hate people, I just feel better when they aren't around."
-Charles Bukowski
Non posso fare a meno di condividere a pieno questa frase. Ci ho provato a non sorridere, a non rispecchiarmi in questa affermazione, ma è ciò che sono e non me ne vergogno più. Da quando non me ne vergogno più sto meglio. Questo però non vuol dire che ogni tanto io non provi piacere ad incontrare, magari per caso, alcune delle persone che conosco e dialogare amabilmente di cose più o meno serie. Però, se penso alla serenità in senso assoluto non posso non immaginarmela anche isolata e solitaria.
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