sabato, dicembre 30, 2006

Lati positivi del Natale

Beh, un lato positivo queste vacanze ce le hanno avute: sono riuscito a finire di leggere "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien.

Un gran bel libro, discretamente pesante, soprattutto a causa dell'enorme quantità di nomi di luoghi e personaggi che sarebbe necessario ricordare per riuscire a seguire le vicende narrate.
Per fortuna nell'edizione Bompiani (quella che ho letto io, mi permetto per una volta di fare pubblicità) è presente un comodissimo indice dei nomi nelle ultime pagine.
Ritengo che per chi ha letto e amato "Il signore degli anelli" sia praticamente un dovere morale, nonché un piacere, leggere "Il Silmarillion" che non è soltanto un antecedente della più famosa opera di Tolkien, potremmo bensì definirla la genesi del mondo tolkeniano della Terra-di-Mezzo, anzi di tutta Arda, questo è, infatti, il nome del luogo fantastico creato dall'autore inglese di cui la mitica Terra-di-Mezzo è solo una piccola parte.
Volete sapere come è nato il mondo in cui si sono svolte le vicende che molti di noi hanno appassionato? Volete sapere come sono nati gli elfi, gli uomini e i nani? Volete sapere come Sauron è diventato il malvagio e potente essere che minaccia la Terra-di-Mezzo? Volete sapere da dove viene Gandalf il grigio? Volete appassionarvi alle gesta di grandi guerrieri, eccezionali artigiani, dei, semidei? Volete leggere storie di amori travagliati, solenni giuramenti e atroci maledizioni e tanto altro ancora? Allora il libro che fa per voi è "Il Silmarillion" di J.R.R. Tolkien.

Buona lettura.

NOW ON AIR: "Only if" Enya

martedì, dicembre 26, 2006

Spirito natalizio 4

Io odio le feste perché servono solo come scusa per potersi sentire felici anche quando non c'è nulla di cui essere felici.
Un'occasione per poter dire "è natale, siamo tutti più buoni".
Un'occasione per giustificare i regali fatti e ricevuti, nonché obbligare anche quelli che i regali non li farebbero mai a farceli.

Non ce la faccio più... voglio una vacanza dalle vacanze.

domenica, dicembre 24, 2006

Spirito natalizio 3

Parenti che chiamano a tutte le ore, tenendoti al telefono per 30-35 minuti, facendoti immediatamente gli auguri e poi trafiggendoti i testicoli con tutte le disgrazie che gli sono capitate negli ultimi 6 mesi, se l'ultima volta che l'hai sentiti è a pasqua. Ma non basta, no: poi ti devono raccontare quello che fanno per natale e quanto sono indaffarati e che sembra che non ci sia mai abbastanza tempo per fare tutto... Ca**o telefona di meno e vedi che, oltre a rendere meno infelice me, riesci pure a fare con calma tutto quello che devi, per tempo e senza stress.

Il genere umano è il peggior frutto della natura in tutta la sua lunga storia.
Il natale è il peggior frutto del genere umano in tutta la sua lunga storia, persino peggiore delle armi nucleari e dell'olocausto, almeno con quelli dopo un po' si muore, il natale è solo una tortura.

Maledetto babbo natale (l'altro protagonista del natale non lo maledico perché non mi piace bestemmiare anche se non sono credente).

NOW ON AIR: non c'è la faccio neanche a sentire la musica

Spirito natalizio 2

Io odio il natale!

Non sopporto le persone che impazziscono per le compre, i regali, il cenone, il pranzo.
Negozi aperti a orario continuato di domenica fino alle 18.00: la gente che si accalca fino all'ultimo minuto, per fare cosa poi?
Dal 23 sera l'aria comincia a saturarsi di nervosismo e agitazione, nevrosi e frenesia... la mole delle auto in doppia fila cresce a ritmo esponenziale e questa mattina davanti a casa mia un'autombulanza della croce rossa ha impiegato quasi 15 minuti per fare 100 metri.
Ditemi se non è pazzia questa.

NOW ON AIR: "All I want for Christmas" Mariah Carey

venerdì, dicembre 22, 2006

Egemonia

Il successo dell'egemone non risiede nella sua stessa forza, ma nella forza di coloro che sostengono la sua egemonia, nonchè nella debolezza di chi lo contrasta.

NOW ON AIR: "More than a feeling" Boston

mercoledì, dicembre 20, 2006

C.I.L.D.L.I.

Ho fondato ufficialmente il C.I.L.D.L.I., ovvero:

Comitato Italia Libera Dalla Lingua Inglese

Aderite numerosi, non c'è nessuna quota associativa da versare: l'importante è un attivo e costante impegno personale a tenere fuori la lingua inglese dai nostri discorsi e dalle nostre attività, non facendovi ricorso soprattutto lì dove non ce n'è alcun bisogno.
Perché dobbiamo ricorrere a termini stranieri se abbiamo parole italiane che esprimono lo stesso concetto o descrivono la stessa entità?
L'egemonia della lingua inglese (così come ogni altra egemonia o dittatura) non la fa l'inglese o gli anglofoni, bensì la fanno coloro che si piegano senza resistere.
Se un articolo scientifico per essere letto e considerato a livello internazionale deve essere scritto necessariamente in inglese è prima di tutto merito del fatto che gli articoli più importanti ed interessanti sono scritti da persone di madre-lingua inglese (statunitensi e inglesi) e poi dal fatto che gli studiosi del resto del mondo si piegano all'inglese con la speranza di essere letti da persone importanti. Ma se io scrivo qualcosa di veramente interessante ed importante, anche se lo scrivo in italiano, state sicuri che gli stranieri si adegueranno facendosi tradurre un articolo così importante per il proprio lavoro: sarebbe solamente necessaria un'adeguata pubblicizzazione del proprio lavoro, questa si in una lingua che sia comprensibile a chi vogliamo segnalare il nostro lavoro.

Ringrazio anticipatamente tutti quelli che si attiveranno in questo senso.

UPDATE 18/04/2015: a più di otto anni da questo post, dichiaro ufficialmente di aver perso la mia battaglia e di essermi arreso ufficialmente. L'inglese è troppo forte e non gli si può resistere. C.I.L.D.L.I. non mi resta altro da dirti che R.I.P.

NOW ON AIR: "Sick & Tired" Default

Spirito natalizio 1

Io odio, con tutte le mie forze, quei maledettissimi babbi natale appesi fuori da porte, finestre, balconi, negozi... si, proprio quelli, quei detestabili, inutili, fastidiosi e spudoratamente consumistici babbi che si arrampicano su scalette o corde e che fanno bella mostra di sé ricordandoci che ancora una volta, come ogni detestabile dicembre, è tornato il natale.

Si capisce che adoro il natale?

NOW ON AIR: "Lonely day" System of a down

giovedì, novembre 23, 2006

Perchè "L'uomo del futuro"?

Per diversi motivi.

1) il primo post di questo blog rappresenta un primo motivo, una citazione da un racconto breve che sto cercando di scrivere da ormai qualche anno e che probabilmente non finirò mai, ma parte della sua bellezza sta proprio in questo

2) perché Maxparsifal non si sente un uomo e quindi , in un certo senso, può essere considerato un uomo in potenza (dal punto di vista aristotelico), o anche, in altre parole, un uomo del futuro

3) perché Maxparsifal non vuole essere uomo e vive sperando di poter essere uomo soltanto in un futuro molto lontano, o magari in un futuro che non vedrà mai

4) perché Maxparsifal, che da quando è nato si è sempre sentito fuori luogo e a disagio, in fondo a se stesso spera ancora che non sia lui ad essere sbagliato ma semplicemente il tempo in cui è nato, forse perché se riesci a convincerti che sono state le circostanze a farti nascere nel secolo sbagliato ti senti meno in colpa e il peso dell'inadeguatezza costante ti grava meno sulla coscienza

mi fermo qui per non diventare troppo psicoanalitico (e triste), ma mi riservo la possibilità di modificare questo stesso post nel prossimo futuro per aggiungere qualcosa che potrebbe sembrarmi significativo.

PS: sono gradite altre interpretazioni, potrebbero portare alla luce aspetti nascosti nel mio inconscio

Perchè un blog?

Con questo post voglio rispondere a chi mi ha chiesto perché io ho aperto un blog.

Tutto nacque quando vidi il blog di Franciov, l'effetto che ebbe su di me il vedere una tale creazione sul web di una persona che conosco direttamente è stata quella di farmi immaginare cosa avrei scritto io in un blog se l'avessi avuto.
A parte le prime risposte più banali e noto il fatto che la comunicazione in generale non è uno degli elementi più importanti della mia vita, non mi è mai importato molto far sapere agli altri qualcosa di me, o sapere qualcosa dagli altri... ma una cosa mi ha sempre dato fastidio: nonostante sia sempre stato in grado di esprimere correttamente e compiutamente concetti in lingua italiana, spesso quando cerco di esprimere un concetto o un opinione personale particolarmente complessa, tutto si fa molto confuso e mi sembra sempre di non concludere niente.
Per giungere al nocciolo della questione (appunto) ho preso questo blog come una sfida con me stesso ed un allenamento per riuscire ad esprimere sempre meglio quel caos che ho dentro la testa imparando con la pratica dello scrivere, magari in poche righe, possibilmente in modo comprensibile un qualcosa, di qualsiasi genere esso sia.
D'altra parte non si sa mai, il fatto che non abbia ancora mai incontrato qualcuno a cui ho voluto raccontare qualcosa non significa che non incontrerò questo qualcuno in futuro, quindi alleniamoci.

Sarà questo il motivo vero? Boh, non lo so, per il momento si.
Sarò stato chiaro? Boh, forse si, speriamo che sia soddisfatto almeno chi ha posto la domanda.

mercoledì, novembre 22, 2006

Momenti di depressione

Sono stanco, vivo facendo cose che non mi piacciono, affronto difficoltà plurime e giornaliere per fare cose che non ho alcuna interesse personale a fare.
Sono solo, se mai ho avuto degli amici ora non li ho più, se mai ho avuto un amico non l'ho mai trattato come tale.
Se guardo al mio passato vedo tanto tempo sprecato, se guardo al mio futuro vedo tutto il tempo che sprecherò; ma lo spreco non è dato dal fatto che avrei potuto usare tale tempo in modo migliore, o che in futuro potrei usarlo meglio, bensì dal fatto che nella mia vita non c'è mai stato niente che rendesse anche un solo istante utile, sensato o significativo e non c'è niente che mi faccia pensare che le cose cambieranno nei tempi a venire.
Ma la cosa che più mi disturba è che di tutto ciò non me ne importa nulla: dovrei provare rabbia o almeno dispiacere e, anche se non riuscissi a fare niente per cambiare le cose, dovrebbe essere presente il me il desiderio di cambiare, un desiderio che magari sarebbe frustrato dai fallimenti dovuti all'incapacità di opporsi allo sterile scorrere della vita o alla paura che il cambiamento in effetti avvenga. Ma niente ... proprio niente ... anche questa notte la luce si spegne e rimane soltanto apatia: buio negli occhi, buio nel cuore.

giovedì, novembre 16, 2006

Dolore

"I hurt myself today
To see if I still feel
I focus on the pain
The only thing that's real
The needle tears a hold
The old familiar sting
Try to kill it all away
But I remember everything
"
da Hurt di Johnny Cash.

Questa dovrebbe rappresentare una buona traduzione:

"Oggi mi farò del male
Per vedere se sono ancora in grado di sentire
Mi concentro sul dolore
L'unica cosa reale
L'ago fa un buco
La vecchia familiare fitta di dolore
Cerco di rimuovere tutto
Ma ricordo ogni cosa"
Ci sono due punti di questa strofa che me l'hanno fatta apprezzare tanto e che la rendono, a mio parere, straordinariamente poetica e commovente:

1) I focus on the pain
The only thing that's real
2) Try to kill it all away
But I remember everything
Quando ascolto questa canzone sento una terribile stretta al petto; la commozione si impadronisce di tutto me stesso nella meravigliosa estasi della malinconia.

UPDATE: quella di Cash è una cover, l'originale è dei Nine Inch Nails ed è ancora più bella.

NOW ON AIR: "Hurt" Johnny Cash

sabato, novembre 04, 2006

Eternità e indifferenza

"In un cosmo eterno e indifferente in cui l'universo galattico, il sistema solare, la terra, la vita organica e la razza umana costituiscono solo un incidente momentaneo e trascurabile, non possono esistere cose come i valori, gli scopi, le direzioni e i significati, e neppure gli interessi, se non in un senso strettamente locale e relativo. Ovvero: nulla ha valore, scopo, significato, o rilevanza, a meno che non sia connesso con quel guazzabuglio di esperienze, credenze e costumi che costituisce l'eredità locale di ogni osservatore."
H.P. Lovecraft, Saggi sulla visione del mondo.

NOW ON AIR: "Painkiller" Turin Brakes


Ringraziamenti da investigatore

Ringrazio tutti quelli che mi hanno preso per i fondelli (dentro e fuori il blog) per "l'arguta investigazione" riguardante Backslash.

Quasi quasi era meglio che facevo finta di niente dissimulando la mia scoperta.

A presto con nuovi e affascinanti enigmi da risolvere.

NOW ON AIR: "Can't touch me" Peter Griffin

giovedì, novembre 02, 2006

Misteriose presenze

Qualche misteriosa presenza si è insinuata nel mio blog per commentare a tradimento e, soprattutto sotto mentite spoglie. Si nasconde dietro al nickname Backslash e da marrano qual è mi sfida a scoprire chi egli sia.
Allora individuo il suo blog e comincio a leggere... interessante.
Comincio a scorrere tutta la lista dei blog che consiglia agli avventori... interessante.
Sicuramente si chiama Roberto... interessante (piccola traccia lasciata dal marrano e confermata da una pagina "in Bianco e Nero").
L'unica persona che hanno in comune i proprietari dei blog visitati, che si chiami Roberto e che conosca anch'io... ho capito.
Ma per mantenere celata la sua identità ai più scriverò il suo nome criptandolo: Roberto (questo l'avevo già detto) Doralbe.
Noto a me anche con pseudonimi elfici o vampireschi che però, sinceramente, ora non ricordo.

PS: spero di non aver detto una capperata, perché altrimenti sai che figura da cioccolataio che faccio?

mercoledì, novembre 01, 2006

Commenti liberi

Chiedo scusa a quei pochi che avevano avuto voglia di commentare i miei post e non c'erano riusciti... colpa mia, non avevo controllato con attenzione le impostazioni e quindi non mi ero reso conto che erano abilitati soltanto i commenti da parte degli utenti registrati.
Ora dovrebbe essere possibile per tutti commentare i miei post.

PS: speriamo che qualcuno legga quello che scrivo, sigh!

NOW ON AIR: "Lady writer" Dire Straits

venerdì, ottobre 27, 2006

Umore nero

No, non si tratta di strani liquidi scuri che fuoriescono dal mio corpo.
E' che in questo periodo sono di pessimo umore...
e quando sono di pessimo umore divento scontroso, dispettoso, fastidioso. Fastidioso prima per me e poi per gli altri.
In questi giorni mi sento tanto cattivo... il peggio è che mi sta piacendo un sacco essere cattivo.

mercoledì, ottobre 11, 2006

Ancora su diritti e doveri...

In molti mi hanno chiesto chiarimenti su cosa intendessi nel post precedente per diritto e cosa per dovere. Questa domanda sinceramente mi ha stupito perchè non mi ha mai sfiorato l'idea che tali termini potessere presentare ambiguità o incomprensione; credevo che tali concetti fossero fortemente, e abbastanza uniformemente, consolidati nelle menti di tutti. Tanto che in realtà non saprei bene neanche spiegare con altre parole cosa si intende per diritto e per dovere, allora ho deciso di fare ricorso al "Dizionario della lingua italiana" Devoto-Oli:

Diritto: possibilità o facoltà derivante da norme o consuetudini di natura non strettamente giuridiche, cioè da convenzioni, da particolari condizioni o circostanze.

Dovere: obbligo morale di agire in conformità di una legge imposta dall'esterno dettata dalla propria coscienza.

Non so se queste due definizioni possono chiarire completamente i concetti che volevo esprimere, quindi presento qualche esempio:

diritto alla libertà di parola, alla libertà di stampa, alla libertà di associazione, alla libertà di religione, alla libertà economica, alla libertà sociale, diritto di voto, diritto alla salute, persino diritto alla dignità... sono alcuni tra i diritti di cui tanto si sente parlare ogni giorno, spesso magari in relazione a qualche stramba decisione del nostro parlamento, naturalmente senza dimenticare il diritto più amato da tutti gli esseri umani: il diritto alla vita, con tutte le sue fantasiose variazioni;

per i doveri il discorso è più complesso, diciamo che un dovere è una cosa che ci sentiamo in obbligo di fare, il tutto sta a capire perchè ci sentiamo in obbligo di farla e di fronte a chi o cosa... di fronte alla legge? di fronte alla famiglia? di fronte alla società? di fronte a me stesso?

Non so se sono stato più chiaro oppure ho peggiorato la situazione ma questo è quanto.

NOW ON AIR: "She loves me not" Papa Roach

domenica, settembre 03, 2006

Doveri

Per me esistono soltanto i doveri, i diritti servono solo a quelli che non sono in grado di "conquistarsi" quello che vogliono con i doveri.
I doveri, a mio avviso, dovrebbero nascere solamente dai desideri: se non desideri niente non hai alcun dovere.
I diritti servono per non doversi preoccupare di lottare per qualcosa che desideriamo.
Proprio perché i doveri sono così strettamente legati ai desideri personali, l'unico ente esistente che può imporci dei doveri siamo noi stessi: io mi impongo un dovere per soddisfare un desiderio, tutti gli altri sono falsi doveri che spesso ci sono utili come giustificazione dei nostri insuccessi.

NOW ON AIR: "Mein Herz Brent" Rammstein

Punti di vista

Nella vita io posso vedere soltanto quello che vedo io, non posso vedere quello che vedono gli altri e comunque non potrei mai vederlo come lo vedono loro, così come loro non possono vedere quello che vedo io come lo vedo io.
Per questo, nonostante sappia che ci sono cose che non vedo o che gli altri possono vedere diversamente da me, me ne frego e penso solo a quello che vedo io, come lo vedo io.
Io sono io, gli altri sono ... altro.

NOW ON AIR: "Make yourself" Incubus

Lettura

Finito di leggere le storie "oniriche e fantastiche", il fantastico mondo del sogno di H.P. Lovecraft, ancora mi mancano due volumi per finire tutte le opere, ma quando mio fratello diceva che era veramente bello (il volume che ho appena terminato) aveva proprio ragione.
Consiglio veramente a tutti di leggere Lovecraft.

Consiglio a tutti anche di leggere Dostoevskij, senza fermarsi alla comune idea dell'autore russo pesante. Per cominciare consiglierei "Il giocatore" un romanzo abbastanza breve (poco più di 100 pagine) che ho trovato molto ben scritto e anche notevolmente scorrevole, l'unico problema potrebbe essere rappresentato da diverse frasi in francese che in molte edizioni non vengono accompagnate da una traduzione: io nonostante abbia fatto francese solo alle scuole medie non ho avuto quasi nessun problema, per quelli che non hanno mai visto il francese potrebbe esser un piccolo problema da tenere in considerazione.
Un'altra bella opera di Dostoevskij che ho letto è quella che va sotto il doppio titolo (è possibile trovarla con entrambi i titoli) "I demoni" e "Gli indemoniati", anche questo molto bello. In questo caso però parliamo di diverse centinaia di pagine.

Infine sconsiglio di leggere "Il cerchio si chiude" di Tom Egeland un thriller abbastanza appassionante ma anche notevolmente deludente: sul tipo de "Il codice Da Vinci" ma scritto due anni prima, intrighi internazionali per nascondere un segreto che potrebbe sconvolgere le basi della nostra società, ma sfruttando tesi, tra l'altro male approfondite, che girano da anni e anni confondendosi con leggende e truffe mediatiche.

Buona lettura a tutti.

NOW ON AIR: "Hailie's Song" Eminem

Giorni di festa

Sul finire dell'estate sono stato colto da un'illuminazione o almeno quella che a me è sembrata tale:

l'uomo non ha inventato i giorni di festa e di vacanza, bensì ha ideato i giorni lavorativi, per potersi godere i giorni di festa, per giustificarli.

NOW ON AIR: "Between Angels and Insects" Papa Roach

RE: Tragedie umane

In proposito al precedente post "Tragedie umane", suonatoredicorno mi ha scritto:

"[...] non dimenticare che la rabbia se diventa odio legalizzato è l'arma più terribile di qualsiasi ignoranza, perchè chi agisce consapevolmente può fare più danni di uno sciocco"

per prima cosa vorrei dire che non ho proprio ben capito cosa voleva intendere con questa frase, anche alla luce di quelle che la precedono, in particolare non capisco cosa c'entra con quello che ho scritto nel post relativo. Comunque, e qui vengo a quello che mi preme dire, preferisco un orribile atto consapevole a qualsiasi atto inconsapevole. Quando facciamo qualcosa dobbiamo sapere e essere consapevoli e completamente coscienti di ciò che stiamo per fare, di ciò che faremo e delle conseguenze che si avranno (per quel che è possibile prevedere), altrimenti noi esseri umani cosa siamo? Delle barchette giocattolo in balia dei venti? Probabilmente l'unica cosa che ci distingue dagli altri animali è la consapevolezza, sicuramente tale "strato" superiore della nostra mente è un peso troppo grande per l'animale uomo che dopo così tanti secoli dalla sua nascita non solo ancora non capisce l'importanza della consapevolezza o peggio quando la intuisce tende a rifiutarla (naturalmente in modo inconsapevole, o almeno così spero).

Siate consapevoli.

NOW ON AIR: "Last resort" Papa Roach

Realtà e percezione

Vivo ogni giorno l'eterna lotta tra realtà e la percezione che ne abbiamo.
Avrei voluto scrivere che "viviamo" questa lotta, ma poi mi sono ricordato che molti non vedono, non sono consapevoli di questa opposizione tra "ciò che è" e "ciò che sentiamo".
Io sono un amante del relativismo in tutte le cose, anche per questo, sotto un certo punto di vista, ritengo giusto che possa essere più importante sentirsi amati che l'esserlo veramente, sentirsi sazi piuttosto che l'esserlo, un po' come quando basta sentirsi affascinanti per risultarlo veramente e, più o meno, oggettivamente. Ma quando passiamo a situazioni un po' più complesse e, se vogliamo, anche un po' più importanti, sicuramente diventa più difficile scegliere tra il sentirsi sicuri e l'essere sicuri (nel senso di sicurezza dagli infortuni e dagli incidenti, così come dalla delinquenza), tra il sentirsi fisicamente sani e l'esserlo, tra il sentirsi felici e l'essere felici.
Io tendo a preferire la realtà rispetto alla percezione, preferirei essere sicuro piuttosto che sentirmi al sicuro anche se forse potrei non esserlo... se fosse possibile preferirei essere felice invece che sentirmi felice.
Per la nostra società evidentemente vale l'opposto: alcol, droga, illusioni, per citare solo degli esempi, dimostrano che preferiamo sentire piuttosto che essere. In effetti la percezione è l'unico mezzo che abbiamo per conoscere, o per provare a conoscere, la realtà: per questo è tanto difficile decidersi tra il sentire e l'essere... comunque per il momento preferisco cercare la reltà oltra la percezione, un domani non so.

NOW ON AIR: "Downfall" Trust Company

mercoledì, maggio 31, 2006

Tragedie umane

In relazione al post in cui parlavo di Chernobyl mi è stato chiesto come potesse essere la prima volta che una vicenda umana che non mi riguardasse da vicino mi avesse turbato...
mi è stato detto, per esempio, come fosse possibile che non mi avesse colpito la tragedia di milioni di ebrei (e non solo) uccisi negli anni '40 dello scorso secolo.
Credo che la risposta sia semplice anche se poco comprensibile da chiunque non sia me: mentre riesco a capire la crudeltà umana, non riesco affatto a comprendere l'idiozia dell'uomo, e, inoltre, mi fa molta più paura l'idiozia che la crudeltà.

NOW ON AIR: "Sinfonia n. 9" Beethoven

Giorni oscuri

Hai mai vissuto uno di quei giorni in cui non ti va di fare niente, tutto ti sembra troppo inutile, qualsiasi cosa ti venga in mente di fare ti sembra senza scopo e comunque troppo faticosa per quel poco che ti renderà? Ti è mai capitato di raggiungere il limite in uno di questi giorni? Arrivare ad odiare il fatto di esser nato perchè qualsiasi cosa che il mondo ti offre tu non la vuoi ma il mondo vuole comunque molto da te, tanto da voler quasi sventolare bandiera bianca e arrenderti, dire, ok, cosa vuoi per lasciarmi in pace, mondo?
Ecco, prendi un giorno come questo e moltiplicalo per una vita... avrai la mia vita.

NOW ON AIR: "Toxicity" System of a down

Vita alterata

La tua vita è quella che è...
se non ti piace cambiala...
se non puoi cambiarla, piuttosto che alterarla, rinunciaci.

NOW ON AIR: "Breaking the habit" Linkin' Park

Morte o dolore?

Non capisco come si possa aver paura della morte, potrei capire, anzi capisco perfettamente la paura del dolore fisico associato alla morte, ma no, spesso invece il dolore fisico viene apprezzato e ci si bea, magari, di riuscire a sopportarlo; la morte no, la morte deve essere fonte di paura, terrore, e fuggita in ogni modo.
Mi viene in mente un tema attuale: il trattamento del dolore nei malati terminali. Sarò politicamente scorretto, ma se sono malati terminali, sofferenti e magari inchiodati ad un letto o ad una sedia a rotelle, non sarebbe meglio terminarli?
Per concludere un tocco di ottimismo: chi di noi non è un malato terminale?
La nostra stessa natura mortale rappresenta una malattia terminale.

Assenza...

Dopo un lungo periodo di assenza sono tornato al blog...
e allora seguono un po' di post arretrati per rimettermi in pari.

martedì, maggio 16, 2006

Siddharta

Ho riletto "Siddharta" di Herman Hesse.
Sicuramente un bel libro, piacevole da leggere e piacevole da rileggere, ma troppo sopravvalutato. Non è un libro che cambia la vita come lo presentano ormai da molti anni. Se sei un mediocre superficiale è possibile che ti stravolga la vita, altrimenti può essere un buon libro che, come ogni buon libro, ti lascia qualcosa dentro, ponendo un'impronta nella tua mente sopra cui costruire, consapevolmente o no, qualcosa in seguito, ma questo non significa cambiare la vita, significa semplicemente che la mente si applica a ciò che si legge e a ciò che si è letto.

NOW ON AIR: "Walkie Talkie Man" Steriogram

Mondo antico...

(si collega idealmente con il post "Mondo moderno" e forse con altri futuri)

Mi piacerebbe vivere in un mondo antico, un mondo in cui la frase "fare una lampada" fosse ancora riferibile ad un artigiano che produce apparecchi per illuminazione artificiale.

NOW ON AIR: "Nona sinfonia" Beethoven

lunedì, maggio 08, 2006

L'arte di vivere...

L'arte di vivere

Il maestro nell'arte di vivere fa poca distinzione tra il suo lavoro ed il suo gioco, il suo impegno ed il suo piacere, la sua mente ed il suo corpo, la sua educazione e la sua ricreazione, il suo amore e la sua religione.

Egli difficilmente distingue cosa è cosa.

Egli semplicemente persegue la sua visione dell'eccellenza in qualsiasi cosa fa,

lasciando decidere agli altri quando sta lavorando o giocando.

Per lui sta sempre facendo entrambi.

Testo Buddista Zen

Per questo bellissimo testo vorrei ringraziare il professor Abramo, prof. di Economia Applicata all'ingegneria del corso di studi in Ingegneria Informatica all'Università di Roma Tor Vergata.

Io vorrei aggiungere, il mio punto di vista:
l'arte di vivere... altro non è che l'arte di perder tempo in attesa del giorno della nostra morte, possibilmente senza impazzire.

giovedì, maggio 04, 2006

Nuova sfida letteraria

Chiuso per il momento con Douglas Adams (prossimamente, se lo ristampano, voglio leggere "L'investigatore olistico Dirk Gently") adesso voglio riprendere la lettura di H.P. Lovecraft per concludere tutti i racconti.
Lovecraft è semplicemente fantastico: quello che mi ha colpito di più, oltre a quello che è normale colpisca quando si legge Lovecraft, è la costante centralità dell'individuo, che pervade il racconto a tal punto da dover necessariamente essere specchio di un aspetto non solo consapevole ma anche, e forse soprattutto, incoscio e profondo della vita e del pensiero dell'autore, che si rivela ancora più forte nel confronto con le opere dei suoi collaboratori e "allievi".
Lovecraft parla di individui non di persone (per chi riesce a capire cosa significa), è questo uno degli aspetti che adoro delle sue opere.

Quindi via con "Tutte le storie oniriche e fantastiche".

Autostop galattico... ultima fermata

Finalmente finito...
Due giorni fa ho finito di leggere dopo tanta fatica "La Vita, l'Universo e tutto quanto" e stasera ho già finito l'ultimo dei quattro "Addio, e grazie per tutto il pesce".

Il terzo è stato veramente una fatica: ancora pieno di fantastico humour inglese, irriverenza e satira sociale globale, ma molto meno brillante del primo... e poi Marvin non si vede quasi mai!

Il quarto scorre più veloce e verso la fine diventa quasi liscio come l'olio anche grazie ad una migliore e più snella organizzazione dei capitoli, ritorna un po' della verve del primo libro anche senza la presenza di Marvin che ricompare solo nel finale.

A chi volesse leggere questa opera di Douglas Adams comunque consiglierei di leggere soltanto il primo... dopo il primo ci si aspetta probabilmente troppo dagli altri, sicuramente più di quello che gli altri tre sono in grado di offrire.

Lucertole...

Cito da "Addio, e grazie per tutto il pesce" di Douglas Adams:

"- Proviene da una democrazia antichissima, sai... - disse Ford.
- Intendi dire che proviene da un mondo di lucertole?
- No [...] Sul loro mondo, gli abitanti sono esseri umani come noi. I leader invece sono lucertole. Il popolo odia le lucertole e le lucertole governano il popolo. [...]
- Intendi dire che di fatto votano per le lucertole?
- Si certo - disse Ford, scrollando le spalle.
- Ma ... - disse Arthur, preparandosi di nuovo a fare una domanda importante - perchè?
- Perchè se non votassero per una lucertola - disse Ford - potrebbe essere eletta la lucertola sbagliata [...]"

Chi non l'ha capita... non merita che gli sia spiegata.

lunedì, maggio 01, 2006

Politica...

Per quanto riguarda la politica, negli ultimi mesi ne abbiamo viste di tutti i colori, da destra, da sinistra, da qualunque parte, non se ne salva nessuno, anch'io vado a votare ma a volte mi sembra di essere l'unico a rendersi conto che chiunque governi ha il solo obiettivo di mettercelo comunque nel cubo.
Diciamo che vado a votare per avere almeno la possibilità di scegliere da chi farmelo mettere.

Un post un po' inutile? Si, ma almeno mi sono sfogato visto che intorno a me c'è solo gente coi paraocchi.

NOW ON AIR: "Somewhere I belong" Linkin' Park

Riproduzione...

Ho sentito e intuito diversi e parecchi motivi e/o giustificazioni per fare e/o per aver fatto figli: alcuni sono comprensibili, molti sono egoistici, tutti sono assurdi.

NOW ON AIR: "O fortuna" Carl Orff

mercoledì, aprile 26, 2006

Mi sento turbato...

Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito turbato per una vicenda umana a me estranea.
Ieri notte ho seguito una puntata molto interessante del programma che Giovanni Minoli conduce su RaiTre: "La storia siamo noi" questa volta si è occupata della ricostruzione delle vicende accadute venti anni fa a Chernobyl.
Qualcosa di incredibile. Credo comunque che quello che mi ha colpito di più sia stata la grande assurdità di tutta la situazione più che le vicende degli esseri umani coinvolti nel disastro.
A parte quella che a mio avviso è un'assurdità scientifica: una centrale nucleare non è altro che un enorme motore a vapore (mi sa tanto di primo 1800), alimentato con un carburante "pulito", si dice l'unico modo di creare energia pulita consiste nell'impiegare centrali nucleari, ma le scorie dove le mettiamo?
Siamo sicuri che le scorie in realtà non siano molto più inquinanti del monossido di carbonio?
Naturalmente questa domanda è volutamente provocatoria e volutamente sarcastica.
Più ci penso e più mi convinco che la cosa più assurda è stata l'idiozia degli uomini:
1) indipendentemente da quale sia l'uomo da incolpare, o l'insieme di uomini da incolpare, probabilmente il reattore quattro è stato sottoposto ad uno stress che non era in grado di sopportare nelle condizioni perfettamente conosciute dallo staff che vi stava operando sopra, è un po' come se sai che non c'è acqua nel radiatore, non hai modo di aggiungercela, ma te ne freghi e fai andare la tua auto come se il livello dell'acqua fosse al massimo
2) la cosa più assurda, secondo me, è che una volta esploso il reattore, non solo non si sono avvertite almeno le nazioni confinanti, ma gli stessi abitanti della vicina cittadina, che ospitava principalmente le famiglie degli impiegati nella centrale di Chernobyl, non sono stati fatti evacuare prima di due giorni
3) se questo non bastasse, con il problema in atto, i russi non sapevano neanche come arginarlo, dall'idea che ci possiamo fare a posteriori sembra proprio che la centrale nucleare sia stata affidata a gente che neanche sapeva come si potesse affrontare una fuga radioattiva, tanto che cosa hanno pensato bene di fare? C'è stata un'esplosione, dovuta ad un surriscaldamento del nocciolo ancora in atto, cosa facciamo? Bè allaghiamolo così si raffredda; perfetto, conseguenza, una immensa nube di vapore acqueo radioattivo che si va ad aggiungere alla già grande quantità di particelle radioattive emesse nell'aria dall'esplosione
4) colmo dei colmi, una delle più grandi centrali nucleari della Svezia proprio in quei giorni ha registrato un insolito aumento delle radiazioni, come se ci fosse una perdita da uno dei loro reattori, immediatamente sono stati evacuati operai, ingegneri e abitanti nel giro di diversi chilometri, se nonché tutti i controlli del caso hanno rilevato che non c'era nessun problema nella centrale svedese, certo le radiazioni erano quelle della nube radioattiva che arrivava da Chernobyl sospinta dal vento e di cui ancora non si sapeva niente fuori del Cremlino e della centrale stessa

E' proprio qui che mi sconvolgo di più: l'incidente doveva subito essere comunicato anche agli stati confinanti o limitrofi, e la cittadinanza direttamente coinvolta doveva essere immediatamente evacuata (come hanno fatto gli svedesi). Idioti e incapaci.
"E ma magari non si erano resi conto della gravità della situazione", ribadisco incapaci ed idioti.
Tanto per la cronaca, il direttore della centrale aveva studiato ingegneria nucleare per corrispondenza e solo per caso era l'ex direttore regionale del partito comunista (o qualcosa del genere).

E' anche per questo che sono contrario al nucleare in Italia: gli idioti sono dappertutto, ma se, anche per sbaglio metti un idiota a gestire una centrale a carbone al massimo rimango senza elettricità; se l'idiota gestisce una centrale nucleare io rischio di morire di una morte orribile. Cosa anche più importante è la gestione delle scorie: dove le mettiamo? certo la Gran Bretagna ce le smaltisce a buon prezzo ma non mi sembra che sia una buona idea continuare a riempire la terra di rifiuti così altamente pericolosi e dannosi; "e dai, tanto se succede qualcosa in Svizzera o in Francia, siamo morti subito anche se non ce le abbiamo", vabbè ragioniamo così... i francesi mi stanno antipatici ma se dovessi decidere se fidarmi di un francese o un italiano, non avrei dubbi affiderei la mia bomba atomica al francese; infine vogliamo parlare di come furono assegnate le cariche nella centrale di Chernobyl? In Italia non c'è il partito comunista come quello che c'era in Russia nel 1986, e non c'è neanche più il partito fascista, ma come pensate che sarebbero assegnati i posti importanti nella gestione delle centrali? Secondo merito e capacità oppure secondo altro? Beh io dico ALTRO senza ombra di dubbio.

Tanto per la cronaca se la morte per radiazioni fosse veloce e indolore, non sarei neanche tanto contrario, se muori velocemente e senza soffrire che te importa di morire, ma penso alle migliaia di persone che sono morte e che dopo vent'anni continuano a morire soffrendo e non poco.

L'essere umano è sicuramente l'elemento peggiore del regno animale, se non altro perchè dotato di consapevolezza e completamente incapace di utilizzarla con giudizio.

NOW ON AIR: "Downfall" Trust Company

venerdì, aprile 21, 2006

Libertà universitaria

Si parla tanto di libertà, soprattutto tra i giovani ci si lamenta perchè la nostra libertà viene sempre più limitata e ingabbiata, perchè la nostra vita viene sempre più indirizzata su binari scelti da altri.
Mi sembra giusto, non so se è vero (anzi non credo), ma comunque se fosse così sarebbe giusto lamentarsi (forse sarebbe più giusto fare qualcosa invece di lamentarsi e basta, o di intervenire spaccando vetrine).
Mi può sembrare giusto, ma poi sento che un numero elevato di studenti universitari vuole che l'Erasmus diventi obbligatorio per laurearsi. Allora con estrema indignazione dico: "Cosaaa?!".
Invece di darsi da fare per ottenere una maggiore flessibilità sulla compilazione dei piani di studio, magari richiedendo una maggiore offerta di corsi da seguire, chiedete di aumentare la rigidità e di costringere tutti a fare le stesse cose. Non sarebbe meglio scegliere una parte degli esami da sostenere tra un insieme di esami pertinenti al proprio corso di studi; non so come funzioni nelle altre università e nelle altre facoltà, ma io sono stato costretto a scegliere (quelle poche volte che ho potuto e, in un certo senso, dovuto scegliere) tra poche materie di solito poco pertinenti con il mio corso di laurea.
Certo, visto il gran numero di persone che ogni anno rimangono fuori dalle liste per il progetto Erasmus, non mi stupisce che questa soluzione sia la migliore che sia venuta in mente a questo popolo di mediocri, se è obbligatorio per tutti non è possibile essere esclusi, questa si che è meritocrazia, ma questo è un'altro discorso...
Infine vorrei sottolineare come i motivi reali che spingono i ragazzi a partecipare al progetto Erasmus siano raramente connessi con lo studio e la crescita intellettuale e formativa, i ragazzi che vanno veramente all'estero per studiare e sostenere degli esami e formarsi in modo più completo si possono contare sulle dita di una mano... monca... con l'artrite.

PS: scusate la citazione comica nell'ultima riga.

NOW ON AIR: "Just" Radiohead

Povero Fabrizio Masia

Conoscete Fabrizio Masia?
Se avete seguito gli sviluppi della tornata elettorale sicuramente lo conoscerete: è il presidente della Nexus, che tanto si è dato da fare per fornirci dei validi exit poll che invece non hanno ottenuto l'effetto sperato.

Voglio portare tutta la mia solidarietà a quest'uomo che, dopo aver ricevuto un'infinità di critiche, in un fuori onda con Studioaperto si è sfogato dicendo che il sondaggista è un lavoro di merda e che non vale la pena di, cito quasi testualmente, "farsi un culo come una scimmia che poi la gente non capisce una sega".
Ti capisco Fabrizio, è proprio vero la gente non capisce una sega, per rimanere a questo campo, la gente non sa nemmeno cos'è la statistica e la sondaggistica, nè come funzionano, però è subito pronta a criticare.

Comunque i dati iniziali presentati dalla Nexus erano del tipo,
UNIONE : 50% - 55%
CDL : 45% - 49%
il che dimostra che la gente oltre a non capire una sega non è neanche capace di interpretare i dati che vengono proposti, tali dati infatti mostrano un insieme di scenari che vanno da
UNIONE = 50% -- CDL = 49%
a
UNIONE = 55% -- CDL = 45%
e il primo di questi due casi non mi sembra che sia poi così distante dalla situazione che poi si è rivelata quella reale.

giovedì, aprile 20, 2006

Elezioni

Ho pensato e ripensato a cosa scrivere sulle elezioni, purtroppo non sono riuscito a trovare niente, ho buttato giù tanti spezzoni di appunti, ma pur non sapendo bene perché, questa tornata elettorale mi ha lasciato con l'amaro in bocca...

Alla fine quello che posso dire è questo:
1) la lunga e vergognosa campagna elettorale di entrambi gli schieramenti, anche se per ragioni differenti, è probabilmente servita a convincere gli indecisi ad andare a votare indipendentemente dallo schieramento votato, in pochi si aspettavano un affluenza così elevata
2) se la differenza tra i due schieramenti alla camera (e un po' anche al senato) è stata così risicata è evidente che il governo Berlusconi non ha scontentato così tanto gli elettori come si voleva far credere
3) i vincitori sicuri ed assoluti di queste elezioni sono gli inserzionisti pubblicitari delle trasmissioni televisive che hanno seguito lo spoglio, alcuni per 12 ore, altri nelle fasi cruciali, e le stesse televisioni, pubbliche o private, che hanno ospitato tali trasmissioni interrompendole ogni 30 minuti circa con 5 minuti di pubblicità

Sicuramente alla fine, anche se molti non se ne accorgono, hanno vinto solo i politici, indipendentemente dallo schieramento e hanno perso i cittadini, soprattutto hanno perso gli individui, le persone; ha vinto ancora una volta la dittatura, la dittatura di una manciata di politici sulla popolazione di una nazione intera.

NOW ON AIR: "Zombie" The Cramberries

sabato, aprile 08, 2006

Ristorante al termine dell'universo

Un po' sottotono rispetto al primo, ma comunque molto apprezzabile.
Qui vorrei dare un assaggio con una piccola citazione di questo volume ripresa dal primo della stessa serie.

"... nei primi tempi in cui abitava sulla terra, aveva avvertito la necessità di spiegarsi perchè gli esseri umani fossero soliti ripetere affermazioni assolutamente ovvie, come 'E' una bella giornata' o 'Tu sei molto alto' o 'Allora moriremo, non c'è nessuna speranza'.
La prima cosa che aveva pensato era che forse gli Umani si comportavano così perchè, nel caso non avessero esercitato in continuazione i muscoli della bocca, questa si sarebbe atrofizzata.
Dopo alcuni mesi di osservazione aveva formulato la sua seconda ipotesi. Si era detto, cioè, che se gli Umani non si esercitano in continuazione a parlare, il loro cervello rischia di mettersi a funzionare."

Io sinceramente trovo frasi come queste straordinarie: ironiche in modo molto intelligente, astute con la loro capacità di mettere a nudo le follie e le idiosincrasie dell'essere umano.

NOW ON AIR: "Open your eyes" Alter Bridge

La pena di morte

Più ci rifletto e più mi convinco che la disputa sulla pena di morte è un problema di natura culturale più che morale.
La differenza, ad esempio, tra l'atteggiamento europeo e quello statunitense nei confronti della pena di morte sta proprio nell'interpretazione culturale della giustizia e della punizione.
In Europa per ragioni storiche e culturali la condanna viene vista come un espediente per scontare/espiare una colpa, come se un reato fosse un debito verso la società e la pena inflitta sia un modo per ripagare questo debito.
Un fatto che mi suona abbastanza di origine cattolica.
Da quanto sono riuscito a capire, negli Stati Uniti, dove l'influenza della Chiesa si sente molto meno o almeno influenza solo una parte della popolazione, c'è un concetto completamente differente: la condanna e poi la pena inflitta costituiscono prima di tutto un modo per rendere più sicura la società, né un modo per ripagare il danno alla società, né una punizione per ciò che si è fatto, né un deterrente per prevenire il crimine.
Ormai sembra evidente che la pena di morte non è affatto un buon deterrente e, se per le vittime qualsiasi pena può essere anche vista come una punizione per il male apportato, non credo che ci sia nessuno che lucidamente possa affermare che una qualsiasi pena possa ripagare di qualsiasi torto subito, più o meno grave che sia: un pluriomicida, un pedofilo, un violentatore, uno psicopatico, di quale utilità alla società possono essere, sia dentro che fuori dal carcere, risulterebbero essere soltanto un peso inutile.

Qualcuno potrebbe obiettare che neanche io sono di alcuna utilità alla società, ma almeno io non faccio male a nessuno, a parte ogni tanto rompere un po' le scatole, ma questo, per quanto fastidioso, non mi sembra poi così grave.

Io sarei decisamente favorevole alla pena di morte come strumento per rimuovere individui che rappresentano un evidente pericolo per la sicurezza e l'incolumità degli altri essere umani.
Sarei ma non sono: chi giudicherebbe la pericolosità di un altro essere umano? Anche quando questo individuo venga giudicato colpevole di un crimine, come potrei essere certo che non sia stato condannato ingiustamente? Purtroppo si tratta di un problema senza soluzione: la soluzione che io ritengo più utile si scontrerà sempre con presupposti di applicabilità troppo incerti perché risulti effettivamente utile o perché non diventi a sua volta uno strumento di lesione della società.

Mondo moderno, mondo di ...

La pubblicità rispecchia in modo straordinario il mondo di cacca in cui viviamo, il mondo che gli esseri umani hanno creato. Viviamo in un mondo in cui non ci interessa più guarire se stiamo male. Invece di adeguate prassi terapeutiche accompagnate da idonei medicinali che ci aiutino a guarire, preferiamo magiche pastiglie dal contenuto miracoloso, che ci permettono di uscire anche se stiamo male, di incontrare i nostri amici, vedere un film al cinema o trascorrere una serata in discoteca, facendoci sentire come se non avessimo l'influenza o qualche altro tipo di problema fisico.
"Sentirsi bene è più importante che stare bene" sembrano urlare queste magiche medicazioni, ma la cosa più triste è che c'è chi le ascolta e le segue. Che mondo di cacca.

Un pensiero: questo grido che i nuovi prodotti della farmaceutica moderna ci propone mi ricorda moltissimo quello che potrebbero gridarci l'alcol e le droghe, leggere o pesanti che siano.

L'importante è l'alterazione della realtà. Nascondere o ignorare quello che ci infastidisce o ci disturba per poter continuare a fare quello che vogliamo.

NOW ON AIR: "Breaking the habit" Linkin' Park

lunedì, aprile 03, 2006

Pensierino della buonanotte

Da quando sono nato io ho sempre pensato "IO", anche quando non ne ero consapevole. Sembra, invece, che la maggior parte degli esseri umani sia abituata a pensare "NOI" e che gli venga naturale, che lo faccia consapevolmemte o meno. Questo almeno da quanto sono riuscito ad intuire.
Nel mondo naturale c'è spazio sia per IO che per NOI, ma nel mondo dell'uomo, ovvero nella società, c'è posto solo per NOI, è logico, forse, senza NOI non esisterebbe società.
Lo capisco a livello razionale, capisco come sia quasi naturale che funzioni così, come forse sarebbe impossibile che il mondo umano funzioni senza il NOI, come probabilmente sia logico che sia così.
Ed è logico dunque che io non mi ritrovi nella società, sono nato emarginato ed emarginato probabilmente morirò. Emarginato dalla società, ma emarginato anche da tutti quegli emarginati che vivono sognando, magari nel loro inconscio, di riuscire ad abbandonare il loro stato di reietti e di essere o tornare ad essere finalmente come tutti gli altri.
Io sto bene qui, da solo con me stesso e, anzi, se mi venite a trovare mi date anche un po' fastidio.

Dove andremo a finire?

Io ho sinceramente paura che l'Italia diventi come la Gran Bretagna: certo dicono tutti un gran bene di questo paese, un paese civile, un paese ricco, un paese potente, un economia forte, ma senza alcuna ombra di dubbio un paese di idioti. Secondo me, ovviamente, e sempre con massimo rispetto per le grandi menti che, soprattutto in passato, l'hanno popolato.
A parte i vari segni di squilibrio mentale e sociale che, da anni, ci arrivano ogni giorno dal mondo Anglo-Scotto-Gallese... La grande mia perplessità del giorno nasce dalla notizia secondo la quale sarebbero stati inseriti in quello che corrisponderebbe al nostro "paniere ISTAT" prodotti quali il cappotto di Cachemire, lo champagne, i televisori al plasma e i lettori MP3?

Mi fermo un attimo per riflettere, respiro.
Forse dico una stupidaggine colossale ma la mia opinione è questa: l'inflazione, che viene misurata in base a questo paniere, dovrebbe essere calcolata sui beni, se non di prima necessità, almeno di necessità e non su beni di lusso come televisori al plasma e lettori MP3 o, peggio, champagne.

Il mio sfogo su questo post di sicuro non serve a nulla, ma scriverlo mi fa sentire un po' meglio.

Sognare...

Un giorno Pasolini scrisse:

"...perchè realizzare un'opera, quando è così bello sognarla soltanto? ..."

A me Pasolini non piace come persona e neanche come regista, ma questa è proprio una bella frase.

Tanti auguri!!!!!!

Oggi è il mio compleanno, che palle. Se c'è una cosa che odio ed ho sempre odiato è il compleanno.
Non solo il mio, il compleanno in generale, ma naturalmente il mio in particolare, perchè sono tirato il ballo in prima persona.
Trovo il compleanno la cosa più fastidiosa che possa capitarmi, seconda solo al Natale.
Io odio le feste, non le sopporto, non capisco e non riesco a sentire o a intuire cosa significhi festeggiare il fatto che un certo numero di anni fa sono nato. Se sono nato 5 anni fa oppure 14 oppure 24 oppure 38 per me non significa nulla: io sono quello che sono indipendentemente dal numero di anni che ho trascorso in vita fino a questo momento: certo il fatto che siano 20 invece che 100 ha una sua differenza ed influisce in parte su quello che sono, ma diciamoci la verità: è solo una scusa per fare baldoria un giorno in più.
Ma in fondo a me la "baldoria" non piace per niente, quindi...

Comunque la cosa più bella di oggi è stato il regalo di mio fratello, mi ha regalato "La repubblica" di Platone, tra l'altro girando tre o quattro librerie per trovare qualcosa che mi potesse piacere e spendendo un sacco di soldi per le sue povere tasche...
bello ma con questa bella sorpresa mi costringerà a comprargli un nuovo stereo per Natale.

mercoledì, marzo 29, 2006

Autostop galattico - Prima tappa

Questa mattina ho finito di rileggere Guida galattica per gli autostoppisti, semplicemente straordinario, Douglas Adams era un genio.
Nonostante l'avessi già letto non mi sono annoiato neanche un attimo nel leggerlo ancora.

Sarcasmo, irriverenza nei confronti della società, un magnifico surrealismo che non può non far riflettere, nonostante sia stato scritto più di venti anni fa è ancora molto attuale. Come si fa a non amare la dimostrazione della non esistenza di dio, praticamente portata avanti da dio stesso, oppure il mio personaggio preferito, Marvin, il robot depresso... se ci penso mi viene ancora da ridere.
Grazie Douglas!









E ora vai con Ristorante al termine dell'Universo.

lunedì, marzo 27, 2006

Autostop galattico...

Adesso si parte con una nuova lettura: Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams.

In realtà l'ho già letto, ma lo rileggo volentieri per due motivi, 1) perchè è spassosissimo, 2) perchè ho intenzione di leggere tutta la serie e quindi è opportuno riprendere il filo da dove l'avevo lasciato.
Quindi ora leggerò Guida galattica per gli autostoppisti (sono già a metà) e subito seguiranno:

Ristorante al termine dell'Universo
La vita, l'Universo e tutto quanto
Addio, e grazie per tutto il pesce

Così parlò Zarathustra


Finalmente, due giorni fa, ho finito di leggere "Così parlo Zarathustra" di Nietzsche. Devo Ammettere che il primo tentativo di leggere questo libro risale a circa quattro anni fa; più volte ho iniziato a leggerlo ma difficilmente riuscivo ad andare oltre le venti pagine. Ritengo in effetti che sia un libro che in un certo senso travolge e confonde: conoscevo già i concetti espressi dall'autore per averli studiati al liceo, ma il libro naturalmente è tutta un'altra cosa. Il libro mi ha, fin dall'inizio, coinvolto ma anche confuso, riempiendomi la mente di pensieri che si accavallavono più velocemente del solito, rendendo difficile la concentrazione e, quindi, la continuazione della lettura.
Certo, lo stile poetico, che continuamente suggerisce e suggestiona l'immaginazione non ha facilitato molto la mia già molle capacità di concentrazione.

Giunto al termine sono veramente soddisfatto di averlo letto, nonostante non possa condividere tutte le idee espresse, la ritengo un'opera davvero notevole più per i contenuti che per la forma.

Ho il difetto di sottolineare le frasi che mi colpiscono particolarmente, sia in positivo che in negativo, ecco alcuni esempi:
"Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali: chi sente diversamente va di sua volontà in manicomio. "

"Io chiamo Stato il luogo dove vi sono tutti i bevitori di veleno, buoni e cattivi: Stato, dove il lento suicidio di tutti si chiama 'vita'. "

"Guardateli, questi superflui! Sono sempre malati, vomitano il loro fiele e lo chiamano giornale. "

"Di fronte a questi assoluti e invadenti, sii senza gelosia, tu che sei amante della verità! La verità non si è mai attaccata al braccio di un assoluto. "

"Convocate un testimone; quando volete parlare bene di voi stessi, e quando l'avete indotto a pensare bene di voi, anche voi pensate bene di voi stessi [...] Il vostro cattivo amore di voi stessi fa della vostra solitudine una prigione. "

"Voi predicatori dell'uguaglianza, così la tirannica pazzia dell'impotenza fuoriesce da voi, chiedendo a gran voce l'uguaglianza: le vostre più segrete voglie di tirannide si mascherano così in parole di virtù. "

E ci sarebbe tanto altro, ma mi fermo qui ... per il momento.

venerdì, marzo 24, 2006

L'uomo del futuro

Nascerà un giorno un uomo che crescerà e maturerà nel dolore di ogni giorno...
Scoverà il seme del superamento di sè...
Comprenderà finalmente la sua inutilità, la sua dannosità, la banalità della propria esistenza...
Quest'uomo allora capirà quando sarà giunto il momento di porre fine a questo cancro che chiamiamo umanità e società, con un gesto rimedierà agli errori fatti da sè e da tutti i suoi predecessori, annullando sè stesso...
Salirà sul punto più alto del mondo e affermerà la propria inutilità con un grido che sconquasserà il pianeta e metterà fine alla razza umana...
Sarà un grido assordante e dissestante e quando non avrà più nè fiato nè forza per gridare, cadrà sfinito a terra e si lascierà morire, felice di aver finalmente compiuto sè stesso...
Sarà così che il paradiso perduto potrà finalmente tornare sulla terra.

MaxParsifal