sabato, dicembre 08, 2007

Reale o virtuale

Un mio amico, di cui non farò il nome per non ledere la sua privacy, attribuisce un valore maggiore alle esperienze reali rispetto a quelle virtuali, questo però non vuol dire che le esperienze reali siano migliori: è lo stesso amico che intruduce, su se stesso, un valore aggiunto all'esperienza reale.
Questo vuol dire che il valore aggiunto non è una caratteristica intrinseca e oggettiva dell'esperienza reale, bensì, ripeto, una caratteristica indotta sull'oggetto dal soggetto.
Qui non desidero elogiare la virtualità rispetto alla realtà, tale contrapposizione è soltanto un pretesto: potremmo riportare lo stesso discorso a qualsiasi coppia di opposti. Sempre lo stesso discorso del giusto e dello sbagliato, del buono e del cattivo, del bello e del brutto: l'essenza dell'uno o dell'altro non si trovano in un solo punto dell'Universo cui ognuno di noi può fare riferimento... tutti i "valori aggiunti" si trovano nella nostra mente e per questo per ognuno di noi valgono considerazioni differenti di fronte ad ogni evento o condizione della vita. Per questo difficilmente potrai convincermi di qualcosa di cui tu sei convinto se io, dentro di me, non la penso già come te, o non sono fatto in modo tale da essere incline al tuo punto di vista.
Caro amico non prendertela a male, non dico che tu abbia torto, anzi dico che probabilmente hai ragione ma soltanto dal tuo punto di vista.

NOW ON AIR: "Empire of my mind" The Wallflowers

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