domenica, aprile 29, 2007

Consigli letterari

Vorrei proporre cinque sentiti consigli letterari:

1) "Uno, nessuno e centomila" Luigi Pirandello
Un classico, ma spesso risulta poco apprezzato, come molti dei libri che ci fanno leggere a scuola, inoltre a scuola di solito si è troppo "piccoli" per apprezzarlo, consiglio vivamente di leggerlo ai più grandi ma anche ai più piccoli che volessero andare oltre alla semplice scolastica.
Capolavoro.

2) "Dune" Frank Herbert
Ormai è diventato un classico della fantascienza ma mi sembra ancora troppo poco conosciuto, quindi lo consiglio, lo consiglio e lo consiglio ancora, leggendolo potreste appassionarvi e scoprire di voler leggere anche i cinque libri che completano la saga di uno dei pianeti che contribuì alla nascita delle più grandi avventure di fantascienza che tutti conosciamo.
Geniale.

3) "Guida galattica per gli autostoppisti" Douglas Adams
Ironica e irriverente visione degli esseri umani e della nostra cultura vista da fuori: chi può vederci meglio da fuori se non gli alieni? Tipico humour inglese divertente e allo stesso tempo amaro, te la spassi mentre rifletti e, forse, ci può aiutare a prenderci un po' meno sul serio, in fondo non siamo che un ammasso di cellule in un punto microscopico dell'Universo.
Ricostituente.

4) "Pian della Tortilla" John Steinbeck
La storia un po' ironica e un po' drammatica di un gruppo di amici che si trovano in difficoltà, se per colpa loro o del mondo che li circonda non si sa e, probabilmente, non è importante saperlo. Degli amici, un tetto sopra la testa cosa potremmo chiedere di più?
Commovente.

5) "Manfred" Lord George Gordon Byron
Non trovo le parole per descriverlo, ho riso, ho pianto, mi sono immedesimato, ho compreso il protagonista, l'ho amato, l'ho odiato, tutto in un libro di 40 pagine... pieno Romanticismo, un pizzico di Sturm und drang... Manfred.
Epico.

NOW ON AIR: "Dracula from Houston" Butthole Surfers

Cose che ho fatto 02

004) HO GUIDATO UNA FERRARI --> No
Non ho la patente. Sono pigro e fortemente convinto di non essere in grado di condurre un qualsiasi autoveicolo (in realtà ho difficoltà anche con la bicicletta), non ho voglia di spendere soldi per carburante e assicurazione e manutenzione, non ho voglia di aggiungere inquinamento a quello già esistente, non ho voglia di diventare come quelli che per fare 300 metri prendono la macchina, non ho voglia di impazzire nel traffico uccidendo i primi cento automobilisti che mi capitano a tiro. Questi sono i motivi per cui non ho la patente e, quindi, neanche una macchina... per quel che riguarda la Ferrari, bellissima a vedersi, ma nient'altro che un'ammasso di metallo molto, troppo, costoso, uno spreco di soldi ed energie, spesso solo un gioiello prezioso da mostrare in giro per sentirsi migliori di quello che si è.
Anche se avessi avuto la possibilità di guidarla non lo avrei fatto (anche se magari con una Ferrari a disposizione non l'avrei pensata così... relatività e psicologia).


005) SONO STATO ALL'INTERNO DELLA GRANDE PIRAMIDE --> No
Per un certo periodo della mia vita mi sarebbe piaciuto molto: avrei voluto fare l'archeologo, ma per fortuna ho cambiato strada, non sarei andato lontano in questo campo poco motivato come sono in tutto quello che faccio e così restio agli spostamenti, è vero che abito a Roma e di lavoro ce ne sarebbe ma come fa uno a fare l'archeologo senza viaggiare?
Mai stato in Egitto e mai ci andrò, quindi niente Grande Piramide.


006) HO TENUTO IN MANO UNA TARANTOLA --> No
Non mi farebbe schifo, forse un po' di paura, ma è un'animale abbastanza lento da quel che so, quindi potrei anceh farlo avendo a disposizione una bestia del genere... per fortuna non l'ho a disposizione così posso evitare di mettermi alla prova. La lentezza dell'animale è importante perchè a me fanno paura quegli animaletti piccoli e veloci che danno l'idea di essere insinuanti, ovvero di potertisi infilare nei vestiti ad esempio: per questo ho paura dei topolini e delle lucertole.


NOW ON AIR: "Good time" Leroy

Quentin Tarantino

Perchè Quentin Tarantino è tanto apprezzato?
Non ho mai visto un bel film, un buon film, legato in qualche modo a Quentin Tarantino.
Addirittura, a mio parere, riesce a rovinare delle belle idee tramutandole in film di serie Z.
Ieri ho visto "Hostel", genere horror, certo sono pochi i capolavori della serie horror, ma tra il capolavoro e la schifezza ci sarebbe davvero molto, ci sarebbe perchè il film di Tarantino si pone in piena schifezza, ma non perchè sono debole di stomaco e mi ha infastidito la truculenza delle immagini, proprio perchè il film fa schifo, non ha nulla di interessante.
"CSI: scena del crimine" è uno dei miei telefilm preferiti, ma l'episodio diretto da Quentin Tarantino è stato il peggiore di tutte le stagioni fin qui viste; "Pulp Fiction" si può vedere, ma non è un film bellissimo come ho sentito più volte dire, gli darei un sei striminzito.
Certo si tratta di gusti, forse, ma ... deve esserci qualcosa che ti fa dire questo film è bello, la trama, lo sviluppo, i personaggi ben definiti, una grande interpretazione di uno dei protagonisti, la bellezza delle scene, le fantastiche ambientazioni. In uno qualsiasi dei film non ho visto nulla di tutto ciò: ci sono tette e sederi, ci sono droga, sesso e truculenza, sangue ed idiozia.

"Hostel": due ore di vita perse

sabato, aprile 21, 2007

Torino - Matteo - 16 anni

Non è una notizia recente... ho avuto bisogno di elaborarla un po' e ora vorrei scrivere qualcosa anche se so già che mi ingarbuglierò perchè le cose da dire sarebbro tante e tutte fittamente connesse.
Matteo era un ragazzo di 16 anni viveva a Torino e andava a scuola come molti suoi coetanei, probabilmente cercava di vivere al meglio la propria vita, ma non ci è riuscito, in un certo senso gli è stato impedito: si è tolto la vita gettandosi dal balcone di casa sua: sembra che abbia lasciato scritto "Sono a disagio perchè mi fanno sentire diverso."
Come al solito fiumi di commenti da ogni fonte possibile.

Cosa ne sapete voi di quel che significa essere accerchiati, essere circondati ventiquattr'ore su ventiquattro, da un branco di leoni pronti a sbranare la tua anima al minimo passo falso.
Soltanto chi lo ha provato può sapere cosa significa, non riuscire a resistere, a controbattere, a questo continuo attacco... ma sono pochi quelli che lo provano e possono capire, manco a dirlo, il branco è sempre più numeroso.
La maggior parte delle persone stanno dall'altra parte del mondo e non capiscono, non possono capire: sarebbe come chiedere al leone di capire che anche la gazzella vorrebbe vivere e di comportarsi di conseguenza.
Io non odio le persone, io odio il gruppo, la società, la comunità, l'associazione: da soli siamo spesso anche in grado di essere, non solo brave persone, ma addirittura belle persone.
Ne ho conosciuti tanti di bravi individui (li riconosci solo quando ti danno la possibilità di vederli nella loro individualità e, perchè no, vulnerabilità), buoni, bravi, comprensivi, rispettosi, tutto quello che volete, ma solo fintanto che restano soli con te. Nel gruppo ci sono solo vessazioni e maltrattamenti psicologici e sociali (a volte fisici).
Voi che ora vi stupite, voi che ora vi indignate, sui blog, nelle chat, sui forum, sui giornali, alla radio, alla tv, siete gli stessi che facevano gli scherzi idioti alla scuole superiori, quelli che mettevano in imbarazzo e a disagio, quelli che ridevano e deridevano, oppure siete i professori che "Io? Come? Non è possibile, io non mi sono mai accorto di niente, come avrei potuto?", siete i genitori delle vittime, vostro malgrado incapaci di comprendere, siete i genitori dei carnefici che a volte addirittura istigano con il loro esempio.
Sarei soddisfatto se almeno la smettessimo con queste ipocrisie, diciamolo che queste persone impacciate, buone, educate, fragili che prendiamo in giro ogni giorno sono dei deboli, sono degli spassi che ci servono per sentirci più forti: come i cuccioli di leone che giocano tra di loro formandosi alla vita e in questi giochi, che diventano più duri man mano che crescono, può starci che qualcuno dei più deboli soccomba, perchè non è abbastanza forte.
Noi siamo animali, proprio come i leoni, ma abbiamo un cervello che è sviluppato molto più di qualsiasi altro cervello animale, dovrebbe servirci ad andare avanti e invece siamo fermi allo stesso punto di qualsiasi altro animale sprovvisto di ragione.

Non credo nell'aldilà ma un saluto a Matteo vorrei mandarglielo lo stesso e dirgli che io lo capisco e, si, nel profondo del mio cuore un po' lo invidio, perché, a differenza di ciò che si dice sempre, secondo me ci vogliono la palle per andarsene, non per rimanere e trascinarsi nella vita.
Le palle ce le hai se hai la forza di decidere tu cosa fare della tua vita, indipendentemente se siamo poi d'accordo su cosa è più giusto farci, se vivi come si deve vivere sei soltanto una piccola palletta di energia sprecata nell'immenso spazio-tempo dell'Universo.

Commento per "Basta!"

Cercando di rispondere a un commento ho finito per scrivere quasi un nuovo post, quindi ho deciso di inserirlo anche qui:

purtroppo, o per fortuna, non mi conoscete, non mi conoscono neanche quelli che mi sono stati più o meno vicini negli ultimi 25 anni, altrimenti sapreste che il divertimento e la vita non hanno mai fatto parte di me.
So di aver appena scritto che "la vita non ha mai fatto parte di me" è mi rendo conto della pesantezza di questa affermazione, ma già a tre anni la vita era una cosa che mi passava accanto scompigliandomi i capelli con lo spostamento d'aria della sua irrefrenabile corsa, irritandomi terribilmente per questo scompigliare.
Dopo i primi tentativi di integrazione nella società e nella vita delle scuole elementari ho cominciato piano piano a rinunciare alla possibilità di una vita "normale", l'unica cosa che avevo nella vita era la scuola e mi dedicavo a quello anche se non ci andavo quasi mai, perchè a scuola mi sentivo a disagio.
Questo spiega anche il fatto che il tempo nel mio passato è scandito dalle classi scolastiche, non so dirti che anno fosse, quale squadra avesse vinto il campionato, chi fosse il presidente della repubblica, dove fossi stato in vacanza, ma so dirti che anno delle medie o delle superiori era e quali furono i principali fatti di quella mia stagione scolastica.
Già all'asilo non ero un bambino tipico, ma alla fine dell'elementari sicuramente ero già vecchio dentro.
Avete mai avuto un compagno di scuola di quelli che si definiscono "sfigati", che quando c'è ricreazione rimangono seduti al banco aspettando che la lezione successiva cominci, magari un po' malaticci, incapaci nello sport, timidi, insicuri, introversi, pensate tutti questi aggettivi "negativi" per un ragazzo e probabilmente ce li avevo tutti, ma la cosa peggiore è che non mi è mai importato nulla di tutto questo.
L'unica cosa che mi importava era di essere lasciato in pace, perchè dover essere mortificato ogni giorno dalla vita e anche da quelli che la vita con me, in un modo o nell'altro, la condividevano?
Andavo a scuola perchè dovevo andarci, studiavo perchè dovevo studiare, dovevo non perchè qualcuno me lo imponesse, ma perchè non c'erano alternative, di lavorare non ne avevo alcuna intenzione come non ce l'avrei neanche adesso: una volta finito di studiare, basta, la mia vita era finita, per il resto della giornata nulla più completo, senza che nulla di tutto quello che potessi fare mi mancasse.
Non mi è mai mancato niente, nel senso che non ho mai sentito la mancanza di niente, non ho mai veramente desiderato niente a parte che la vita mi lasciasse in pace.
Il divertimento fa probabilmente parte di ognuno di "voi" ma non ha mai toccato le mie corde, se così vogliamo dire, non so perchè ma è così... nessuno sa perchè, alla fine anche la mia psicoterapeuta si è arresa e alla fine ha detto "si, probabilmente non è nelle tue corde", forse si era stancata di perdere tempo con me o forse la pagavo troppo poco per perdere tempo con me.
Ci sarebbe tanto da scrivere... lo farò prossimamente.



NOW ON AIR: "Baba O'Reily" The Who

mercoledì, aprile 18, 2007

Basta!

Ok... ho toccato il fondo, con l'indovinello ho veramente toccato il fondo.
La mia parentesi allegra e leggera finisce ufficialmente qui, soprattutto se deve portarmi a livelli mentalmente così bassi (quella di Franciov era un'idea carina, la mia una cacchiata).
Da adesso tornerò ad essere veramente me stesso anche qui sul blog: cercavo di affogare angoscie e paure nell'idiozie... ma non lo sopporto, preferisco essere infelice piuttosto che idiota mortificando la mia cultura e la mia intelligenza in questo modo.
Tornerò ad essere il cinico e depresso Maxparsifal di sempre, perchè questo è quello che veramente sono, la vita ed il divertimento lo lascio agli altri... la vita ed il divertimento non fanno per me.
Posso sopportare soltanto un ambito di malinconica serenità che mi piacerebbe riguadagnare ma che non riesco ad assaporare più come un tempo, forse perchè tutti vogliono che io cresca tranne io.
Paura di crescere? Può darsi, ma la paura è un problema? Secondo me lo è solo se ti impedisce di fare qualcosa che vuoi fare, altrimenti è niente.

NOW ON AIR: "The fantasy" 30 seconds to Mars

martedì, aprile 10, 2007

Perché non personalizzi l'aspetto del tuo blog?

Semplice: perché è il contenuto quello che conta, non l'aspetto.
Esattamente come la mente conta più del corpo e di come questo viene presentato; noi non siamo altro che mente, certo il corpo influisce sull'evoluzione della nostra mente, ma quello che mi rende effetivamente diverso da te, che mi rende quello che sono, è la mia mente, non il mio corpo e ciò che gli sta intorno.

Inoltre non ho alcun senso estetico né artistico quindi rischierei di rendere meno leggibile i miei contenuti.

NOW ON AIR: "Forever young" Youth Group

Community su internet

Stanno proliferando le community su internet: Facebox, Tagged, MySpaces...

la cosa più curiosa secondo me è questa: quando entrate per la prima volta, dopo essere stati invitati da un amico, le prime persone che vi contattano per conoscervi (se siete maschi come me) sono delle fregne stratosferiche (scusate il termine poco elegante).

Certo che il mondo è strano... non ci sono cozze nelle community, probabilmente vengono abbattute all'ingresso.

PS: per chi non fosse di Roma e non sapesse cosa sono le fregne, sostituite questa parola con strafighe, figone, o qualcosa del genere... ma secondo me il termine che ho usato rende più l'idea.

NOW ON AIR: "What I've done" Linkin Park