venerdì, ottobre 31, 2008

Decreto Gelmini

Ho letto il decreto Gelmini che è stato approvato ieri (30/10/08) in Senato, è possibile trovarlo anche a questo link.

L'ho fatto perchè ho sentito tanto e tanti lamentarsi di questa approvazione, si dice che sia una riforma ingiusta e sbagliata, volevo capire perchè, visto che nessuno me lo sa spiegare. Volevo capire perchè tante persone sono scese in piazza per protestare, perchè tanti genitori hanno portato in piazza anche bambini di sei o sette anni.

Quello che voglio dire è che a me non è sembrato un decreto ingiusto, sono pochi punti che si leggono abbastanza facilmente, potremmo riassumerli in questo modo:

1) reintroduzione dell'insegnamento dell'educazione civica;
2) reintroduzione della bocciatura in base al voto di condotta;
3) utilizzo della votazione numerica anche alle elementari;
4) ritorno al maestro unico nelle scuole elementari;
5) i libri di testo devono durare almeno cinque anni;
5-bis) nuove disposizioni in materia di attribuzione dei posti nelle graduatorie;
6) chi ha conseguito la laurea in scienze della formazione primaria è esonerato dal sostenere l'esame di abilitazione all'insegnamento;
7) modifica delle modalità di accesso alle scuole di specializzazione in medicina e chirurgia;
7-bis) riassegnazione di fondi, altrimenti destinati, alla ristrutturazione e messa in siscurezza degli edifici scolastici.

Detto che a volte il "burocratese" è un po' complicato e risulta difficile non perdersi tra commi e riferimenti ad altri documenti, non mi sembra che ci sia nulla di palesemente errato o ingiusto in questo decreto, sicuramente non trovo sbagliati i punti 1, 2, 3, 5; sui punti 5-bis e 7 non posso giudicare perchè ne so veramente troppo poco; sul punto 7-bis tutto dipende da come verranno effetivamente gestiti i fondi, con quale livello di chiarezza e controllo.

Qualche dubbio me lo mette sicuramente il punto 6, perchè mi da l'impressione che serva a favorire qualcuno e sfavorire qualcun altro.

Riguardo al più discusso punto 5 io non lo trovo ingiusto nè sbagliato: non so se recentemente avete avuto a che fare con maestri elementari (lo stesso discorso purtroppo vale per insegnanti di ogni ordine e grado), ma io ho potuto rendermi conto che ci sono tanti incapaci tra le loro fila, questo significa probabilmente che non ci sono abbastanza persone in grado di ricoprire questo ruolo o che non ci sono persone capaci che vogliano fare questo lavoro: fatto sta che avere tre insegnanti poco capaci non aiuta i bambini in alcun modo, esagerando potrei dire che piuttosto che avere tre poco capaci è meglio averne uno poco capace, rischia di fare meno danni da solo.
Detto questo io ritengo che sia opportuno tagliare un po' di rami, certo sarebbe meglio se questa potatura di insegnanti venisse fatto con metodo, mantenendo gli insegnanti di valore e ricollocando o anche licenziando o non rinnovando quelli meno adatti a questo lavoro... ma non credo che in Italia siamo ancora pronti per questo passo di civiltà, sicuramente i "nuovi posti" verranno assegnati con il vecchio solito metodo italiano dell'anzianità di servizio, anche per questo in Italia non ci sarà mai posto per le persone meritevoli.

Infine, per quanto riguarda abolizione/riduzione delle ore di dopo-scuola dico quello che ho sempre detto: "Mamme e papà di tutta Italia, se non avete tempo per i figli... non li fate, non vi obbliga nessuno".
I figli si dovrebbero fare soltanto se si hanno la voglia e le risorse per crescerli, altrimenti si possono anche non fare.

NOW ON AIR: "Teardrop" Massive Attack

domenica, ottobre 26, 2008

Cesare padrone di Roma...


Quest'estate ho finito di leggere gli ultimi due volumi della quadrilogia di Conn Iggulden sulla vita di Caio Giulio Cesare.
Si tratta di un romanzo storico ovvero di un romanzo, quindi un'opera di fantasia, che prende spunto da fatti storici documentati.
E' stato appassionante seguire le vicende di un grande uomo attraverso le difficoltà finoagli innumerevoli successi e alla tragica fine; mi è piaciuto soprattutto leggere quello che nei libri di storia non compare mai: le vicende di quegli uomini e quelle donne, piccoli rispetto ai grandi nomi della storia, ma le cui vite sono indissolubilmente legate a quelle dei più conosciuti personaggi storici e, a volte, hanno contribuito a renderli tali.
Una cosa che mi ha sempre infastidito della storia che si studia a scuola è che questi uomini descritti dagli insegnanti sembrano sempre dei personaggi di fantasia, perchè sono descritti completamente distinti dalla realtà della vita di tutti i giorni: questi eroi del passato non mangiano mai, non si vestono, non viaggiano, la riga precedente sono a Roma, quella successiva li vede in Britannia, senza incontrare mai un oste, un fabbro, un sicario, una prostituta, nessuno si ubriaca e nessuno si droga. Senza contare che chi vince è buono e chi perde è cattivo, ma questo è un altro discorso.
Leggendo questi libri ho potuto godere di un'altra prospettiva sul tradimento di Bruto e, ammettendo la mia ignoranza, ho scoperto che Bruto tradì Cesare ben due volte anche se la prima con esiti meno tragici della seconda.
Sono stato piacevolmente colpito da questa serie di libri che mi hanno permesso di provare diverse sensazioni, dalla commozione solidale con il primo tradimento di Bruto, fatta addirittura di "groppo in gola" e "occhi lucidi", fino alla rabbia provata nei confronti dello stesso personaggio in occasione del secondo tradimento, quello che inevitabilmente conclude le vicende della serie.
Naturalmente non è un romanzo breve, difficilmente potrebbe esserlo raccontando la vita di un uomo, si tratta di quattro volumi da circa cinqiecento pagine l'uno; anche il prezzo è non indifferente in quanto per ogni volume ci sono voluti circa 20 euro, ma complessivamente, dopo circa 2000 pagine e circa 80 euro, mi sento soddisfatto della mia lettura, anche se probabilmente la prossima volta ci penserò su due volte prima di affrontare una spesa del genere, pensando che con la stessa cifra avrei potuto comprare anche dieci classici dell'Ottocento.
L'unico vero rammarico riguardo questo libro è che ci ha dovuto pensare un inglese a scriverlo, così come "Memorie di Adriano" l'ha scritto una francese e "Io, Claudio" un altro inglese: perchè noi italiani, che avremmo migliaia di vicende e migliaia di uomini e donne di cui parlare e scrivere, lasciamo sempre che siano gli altri a farlo? Noi siamo il popolo delle potenzialità non sfruttate.
Comunque consiglio questa lettura a tutti quelli che non hanno problemi di tempo e di denaro.

I titoli dei quattro volumi sono:
1) "Le porte di Roma"
2) "Il soldato di Roma"
3) "Cesare padrone di Roma"
4) "La caduta dell'aquila"

NOW ON AIR: "One day remains" Alter Bridge

sabato, ottobre 18, 2008

Le tre stimmate di Palmer Eldritch


Ho letto "Le tre stimmate di Palmer Eldritch" di Philip K. Dick e, nonostante non possa annoverarlo tra i miei libri preferiti, non posso fare a meno di pensare che sia un libro notevole scritto da un autore davvero eccezionale.
Quello che mi affascina dei libri di Philip K. Dick è come riescono a metterti continuamente di fronte al contrasto tra realtà ed illusione. Che cosa è reale e cosa non lo è? Una cosa è reale soltanto perchè la posso sperimentare con i sensi? E se i sensi potessero essere ingannati o alterati? Quale sarebbe la realtà in quel caso? Ma come possiamo sapere noi se i nostri sensi, in un certo istante, sono alterati o meno?
Sembra un po' il tema di Matrix, solo che Dick è morto qualche anno prima che quel film fosse anche solo un'idea.
E se qualcuno creasse una droga che genera una realtà alternativa? E se questa realtà alternativa fosse migliore della realtà "reale"? Saremmo in grado di distinguere ancora quale è la realtà e quale quella alternativa? Finiremmo per preferire la realtà alternativa a quella "reale"?
Ma soprattutto, dove sta la realtà e dove l'illusione? Se la realtà è data dai sensi e i sensi possono essere ingannati: esiste veramente la realtà? Oppure la realtà è una delle tante illusioni che abbiamo a disposizione?
I libri di Dick sono proprio ciò che amo: una continua fonte di spunti di riflessione.
Un libro da provare, consigliato soprattutto agli amanti del telefilm "Lost": a parer mio chi ama "Lost" non può non apprezzare Philip K. Dick.

P.S.: in un episodio della quarta stagione, quando Ben è prigioniero di Locke, una volta insieme al pranzo John porta a Ben anche un libro che lui dice di aver già letto, il titolo di quel libro è "Valis" e l'autore è proprio Dick, spero di poter scrivere presto anche di questo libro.

NOW ON AIR: "The pretender" Foo Fighters