mercoledì, settembre 08, 2010

Indesiderati

In molti film e in qualche libro mi è capitato di vedere e leggere di figli che scoprono di essere stati indesiderati, essere nati come frutto di un errore.
Tali scene (cinematografiche o letterarie) sono solitamente cariche di pathos, portano alla commozione: una rivelazione del genere da parte di un genitore nei confronti di un figlio provoca spesso una risposta violenta, carica di risentimento, sicuramente una risposta che esprime malessere e dolore interiore.

Se capitasse a me... ne sarei sollevato. Saprei che il dolore che mi è stato inflitto da quando sono nato non è frutto di una scelta consapevole o inconsapevole ma comunque volontaria. La mia nascita, e tutto ciò che ne è conseguito, sarebbero soltanto frutto di un errore, di un incidente e si sa "gli incidenti capitano".
Purtroppo non avrò mai questo "piacere": mi è stato già detto che la mia nascita è stata fortemente voluta, al riguardo ci sono anche prove oggettive che non possono essere smentite o manipolate. Mi dispiace sapere che una persona possa decidere volontariamente, consapevolmente e razionalmente di generare un figlio, senza pensare a tutto ciò che di brutto o spiacevole potrebbe riservargli la vita. La vita non è bella nè brutta, la vita è una serie estremamente complessa di continui incidenti che sta poi a noi interpretare come vogliamo perché, di per sé, senso non ne hanno. Da parte mia, il più piccolo incidente negativo, o anche solo potenzialmente negativo, che potrebbe occorrere ad un essere umano generato con il mio contributo mi porta a rifiutare categoricamente ogni possibilità di farlo.
Le cose belle che ci succedono non possono nè annullare nè compensare quelle brutte che ci accadono: quando mi accade qualcosa di bello, quelle brutte stanno sempre lì senza attenuare nè esaltare quelle belle, e viceversa.
Fare un figlio per me sarebbe sicuramente bellissimo, ma cosa sarebbe per lui? Per lui sarebbe soltanto una vita ed una nuova sequenza di incidenti. E se non fosse così? E se mio figlio potesse vivere la vita più bella che sia mai stata immaginata? Sarebbe giusto negargli questa possibilità?
Si sarebbe giusto, perché non sto impedendo a nessuno di vivere tale vita immaginaria, visto che finché uno non viene al mondo non esiste. Finché non viene al mondo nessuno può fargli del male, neanche io, direttamente o indirettamente. Una volta venuto al mondo non c'è più via d'uscita e quello che gli spetta è soltanto quello che spetta a tutti quanti: una lunga sequenza di incidenti che si concluderà solo con la sua morte.

NOW ON AIR: "From yesterday" 30 Seconds To Mars

2 commenti:

Thoughtful Blankness ha detto...

Il prendere coscienza che gli eventi o incidenti si susseguano senza un senso dovrebbe rendere la nostra vita emotivamente piatta. Sarebbe comunque una forma di eguaglianza.
L'uomo è però fatto in modo da non fermarsi a considerare il singolo evento, ma a concatenarli influenzando la propria personalità. In nome di questa personalità il fatto di essere indesiderato viene interpretato come un incidente o un cosa brutta e come tu dici fare un figlio può essere egoisticamente una cosa bella. Sta di fatto che l'eguaglianza "emotiva" non c'è. Ma vale la pena cercarla?

MaxParsifal ha detto...

Tutto è relativo: l'eguaglianza in natura esiste e non esiste, dipende tutto dal punto di vista.
Se guardi il mondo dal punto di vista dell'essere umano, l'eguaglianza non può esistere. Oppure, se vuoi, puoi dire che siamo tutti uguali nell'essere singoli, distinti, diversi esseri umani.
Se si guarda l'universo dal punto di vista dell'universo allora l'eguaglianza in un certo senso esiste: non si potrà vedere niente che non sia un ammasso, più o meno caotico, di atomi e molecole.