sabato, settembre 01, 2012

Dentro i bordi

Da bambino (già a partire dai due anni circa) ero uno di quei pochi strambi e malconsiderati individui che non potevano fare a meno di colorare dentro i bordi, a differenza di quelli normali che coloravano tutto a cacchio di cane.
Vi ricordate gli "albi da colorare"? Mia madre me ne comprava tantissimi e io passavo molto tempo a colorare con attenzione quasi morbosa ai colori e alla correttezza della "colorata".
Ricordo perfettamente che a tre anni avevo una mia personalissima gomma per cancellare i segni di pastello che uscivano dai bordi del disegno e quanto mi arrabbiavo se per caso il troppo cancellare finiva per bucare il foglio. Quando invece coloravo con i pennarelli era tutto molto più calmo: al primo errore, giravo pagina e passavo al successivo disegno senza più tornare indietro.
Che infanzia terribile la mia, sotto certi aspetti; la cosa più strana probabilmente è che oggi, a trent'anni suonati, io mi senta quasi orgoglioso di esser stato quel bambino "particolare". Lungi da me pensare di dovermene vergognare, ma ricordare queste cose di me da bambino mi fanno stare meglio con il me stesso di oggi e ancora non ne ho capitoa pieno il motivo.


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