lunedì, marzo 27, 2006

Così parlò Zarathustra


Finalmente, due giorni fa, ho finito di leggere "Così parlo Zarathustra" di Nietzsche. Devo Ammettere che il primo tentativo di leggere questo libro risale a circa quattro anni fa; più volte ho iniziato a leggerlo ma difficilmente riuscivo ad andare oltre le venti pagine. Ritengo in effetti che sia un libro che in un certo senso travolge e confonde: conoscevo già i concetti espressi dall'autore per averli studiati al liceo, ma il libro naturalmente è tutta un'altra cosa. Il libro mi ha, fin dall'inizio, coinvolto ma anche confuso, riempiendomi la mente di pensieri che si accavallavono più velocemente del solito, rendendo difficile la concentrazione e, quindi, la continuazione della lettura.
Certo, lo stile poetico, che continuamente suggerisce e suggestiona l'immaginazione non ha facilitato molto la mia già molle capacità di concentrazione.

Giunto al termine sono veramente soddisfatto di averlo letto, nonostante non possa condividere tutte le idee espresse, la ritengo un'opera davvero notevole più per i contenuti che per la forma.

Ho il difetto di sottolineare le frasi che mi colpiscono particolarmente, sia in positivo che in negativo, ecco alcuni esempi:
"Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali: chi sente diversamente va di sua volontà in manicomio. "

"Io chiamo Stato il luogo dove vi sono tutti i bevitori di veleno, buoni e cattivi: Stato, dove il lento suicidio di tutti si chiama 'vita'. "

"Guardateli, questi superflui! Sono sempre malati, vomitano il loro fiele e lo chiamano giornale. "

"Di fronte a questi assoluti e invadenti, sii senza gelosia, tu che sei amante della verità! La verità non si è mai attaccata al braccio di un assoluto. "

"Convocate un testimone; quando volete parlare bene di voi stessi, e quando l'avete indotto a pensare bene di voi, anche voi pensate bene di voi stessi [...] Il vostro cattivo amore di voi stessi fa della vostra solitudine una prigione. "

"Voi predicatori dell'uguaglianza, così la tirannica pazzia dell'impotenza fuoriesce da voi, chiedendo a gran voce l'uguaglianza: le vostre più segrete voglie di tirannide si mascherano così in parole di virtù. "

E ci sarebbe tanto altro, ma mi fermo qui ... per il momento.

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