martedì, maggio 29, 2007

Cent'anni di solitudine


Ho finito di leggere "Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez.
Non lo ritengo un capolavoro, a differenza di molti, e neanche un ottimo libro; è un buonissimo libro che poteva essere scritto un po' meglio e forse poteva essere un po' più corto senza perdere nulla.
Un buon inizio ed una fine migliore, mentre nel mezzo sembra un libro "stanco", che non ha voglia di raccontarsi, il corpo centrale sembra solo un pretesto per giungere alla parte conclusiva.
Complessivamente comunque un libro che consiglierei di leggere, prima o poi.
Il messaggio che mi ha trasmesso? Siamo tutti soli e spesso spendiamo le nostre vite cercando di eludere la solitudine condividendo la vita con gli altri, ma l'unica cosa che riusciamo a condividere veramente è la solitudine stessa. L'amore, l'amicizia, la famiglia: con queste armi ci illudiamo di combattere la solitudine, ma in questa guerra, negli anni, e forse nei secoli, l'unica a sopravvivere a tutto è solo lei, la solitudine dell'essere umano.

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4 commenti:

SERENdipity ha detto...

L'ho letto anche io tempo fa, e sono d'accordo con te, è può troppo lungo, infatti nel leggerlo pensavo proprio questo, che fosse "lentuccio", solo alla fine ti rendo conto che è un bel libro...

Anonimo ha detto...

Di Gabriel Garcia Marquez ho letto soltanto "Dodici racconti raminghi" e ricordo che mi erano piaciuti parecchio: alcuni mi sono entrati in testa come delle storie raccontate da mio nonno.

Anonimo ha detto...

per me è bellissimo
una storia lunga e un pò diversa dalle altre cagate........tipo moccia

MaxParsifal ha detto...

Tutto è meglio di Moccia anche le istruzioni del detersivo che la mattina trovo sopra alla lavatrice.