
Dopo mesi di lettura sono finalmente riuscito a finire "Il ciclo delle Fondazioni" di Isaac Asimov. Si tratta di una raccolta di quattro libri scritti in periodi differenti e non contigui dal noto scrittore di fantascienza:
- Prima Fondazione;
- Fondazione e Impero;
- Seconda Fondazione;
- L'orlo della Fondazione.
Un'opera notevole per ingegno letterario e per stile. Anche se scritti in periodi differenti e, anche per questo, in stili differenti, la lettura è sempre molto scorrevole. Seppure alcune vicende narrate in questi libri siano molto affascinanti e dotate di una certa originalità sono rari i momenti di vera suspence in cui il lettore non vede l'ora di scoprire come si svilupperanno gli avvenimenti. Sotto questo punto di vista mi permetto di ritenere la trama un po' troppo piatta.
Le vicende raccontate ricoprono un arco di centinaia di anni, descrivendo un percorso, interpretato da una grande quantità di personaggi diversi, che parte dalla disgregazione di un imponente impero galattico per cercare di arrivare alla creazione di un nuovo impero, costruito sulle ceneri del vecchio su nuove basi. Non credo di rovinare la lettura a nessuno scrivendo che tale percorso rimarrà incompiuto, non perché si fallirà nell'impresa ma perché la sua conclusione, qualora prevista, non è stata narrata: d'altra parte il percorso è sempre più importante della meta. Questo comunque per me ha rappresentato una piccola delusione. Inoltre l'arco narrativo così esteso ha reso necessario lo sviluppo di un gran numero di personaggi che si susseguono in vari scenari sul filo conduttore del cosiddetto "Piano Seldon": un piano scientifico, basato sulla materia denominata psicostoria (analisi delle dinamiche macro-sociali tramite strumenti matematici), ideata dal professor Hari Seldon. Tanti personaggi, forse troppi. Tanti personaggi e, nonostante quattro libri, troppo poco "spazio" per definirli compiutamente.
A questo si aggiunga una fine che ho trovato alquanto deludente, arricchita da idee poco utili al compimento di una vicenda così lunga e per certi versi intensa, idee che non contribuiscono affatto alla conclusione del percorso e che, a mio parere, stonano con tutto il resto della raccolta.
Insomma, un libro tecnicamente ben scritto ma dai contenuti deludenti.
UPDATE 13/01/12: più di una persona mi ha chiesto informazioni circa la leggibilità del volume da me letto (riconoscibile dalla immagine della copertina pubblicata all'inizio di questo post), poiché ho imparato che la valutazione della leggibilità è molto personale ho deciso di evitare una descrizione di mie impressioni che potrebbero essere di ben poco aiuto ai più e, invece, ho scelto di postare una immagine della prima pagina del libro nell'edizione Mondadori del 2006, sperando di fare cosa gradita.

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