giovedì, febbraio 26, 2009

eXistenZ


Nonostante l'esperienza non proprio esaltante con il "Neuromante" di Gibson la mia anima informatica mi ha fatto entrare nel tunnel del cyberpunk o dei tanti film e libri che più o meno a ragione vengono inseriti in questo genere.
È il caso ad esempio del film che ho appena finito di vedere: "eXistenZ" di David Cronenberg.

Per quello che ho capito del cyberpunk, mi sembra che tale film sia così definito a ragione.
Il cyberpunk tratta di tecnologie più o meno avanzate, in particolare legate all'utilizzo di impianti cibernetici nel corpo umano e allo sviluppo di diversi tipi di realtà virtuale, tutto condito con elementi di ribellione sociale e critica verso l'utilizzo incontrollato delle suddette tecnologie (vedi cyberpunk).
"eXistenZ", a mio avviso, è esattamente questo: tecnologia avanzata che, come spesso accade, genera problemi di natura morale.
Alla base c'è una grande idea del mitico Cronenberg, che non rivelo per non anticipare nulla a chi ancora non l'ha visto, dico solo che dopo un'iniziale ed eccessiva linearità della trama che sembra protrarsi fin troppo, si potranno godere di multipli e più o meno sorprendenti colpi di scena.
A parte questo però, come molti altri film di Cronenberg, anche questo ha tutte le caratteristiche del film di serie B: si ha nitidamente l'impressione di guardare un miserabile filmino dall'ambientazione vagamente fantascientifica, ma se si ha la forza di andare oltre l'apparenza e di riflettere sul tema suggerito dall'autore si potrà apprezzare meglio l'opera di un genio che a mio avviso risulta ancora troppo poco compreso.
Infine, una nota importantissima per me è una fuggevole citazione al grande Philip K. Dick, che i più attenti conoscitori di questo potranno riconoscere su un sacchetto da fast-food inquadrato nella prima metà del film.

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