domenica, luglio 10, 2011

Così lontano, così vicino


Così lontano, così vicino è il seguito de Il cielo sopra Berlino in cui ritroviamo tutti i personaggi principali con l'aggiunta di qualche nuova entrata. Dico subito che anche questo film è molto bello; anche questo è lungo, lento, intenso, emozionante e non banale, ma l'ho trovato anche maggiormente criptico e più caotico rispetto al precedente. Mi verrebbe da dire meno accessibile ma senza sapere spiegare perché, forse rivedendolo o semplicemente tra qualche tempo avrò le idee più chiare al riguardo.
Il film è anch'esso ambientato a Berlino, dove Damiel, l'angelo divenuto umano nel precedente film sembra essersi ambientato benissimo: l'amore, una figlia e un ristorante-pizzeria chiamato Casa dell'Angelo (fa finta di essere italiano). Questa volta è Cassiel che si trova a "cadere" ma, mentre ciò che aveva spinto Damiel al passaggio era quello che potremmo definire uno scopo a lungo termine, quello di Cassiel, per contrasto, risulta essere uno scopo a breve termine che si esaurisce subito dopo la caduta. Ovviamente questa differenza si farà sentire pesantemente sul neo-umano: Cassiel subirà duramente il contraccolpo della caduta, con pericolosi alti e bassi che invece non avevano caratterizzato quella dell'amico Damiel.
Ne Il cielo sopra Berlino avevo colto, quasi senza accorgermene, una certa importanza assegnata al tempo, ho scritto: "La loro è un'esistenza senza tempo [...]"; in questo film, invece, il tempo non è più un sottotesto, non è una presenza secondaria, è invece protagonista tanto quanto Cassiel, è centrale nella trama. Il misteriosissimo personaggio interpretato da Willem Dafoe si chiama Emit Flesti, che letto al contrario è Time Iteself (il tempo stesso). I riferimenti al tempo non si fermano al nome di questo personaggio ma pervadono l'intero film sotto diversi punti di vista.
Ma adesso basta, ho spoilerato già abbastanza per i miei gusti.
Aggiungo soltanto che da assoluto non-amante dei viaggi, Wenders mi ha comunque instillato un po' di voglia di visitare Berlino con le bellissime immagini che è riuscito a creare... per mia fortuna sono passati quasi vent'anni e quindi sarebbe inutile partire per vedere una Berlino che di certo non c'è più (meno male anche stavolta ho trovato una scusa per non partire).
Decisamente consigliato.

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